domenica 10 dicembre 2017

Essere erede di un'attività, come l' Art Nail, da prima della nascita di Cristo...

...e non sentirne il peso dell'età.

Dico questo, perché le tendenze odierne in fatto di nail art si differenziano in maniera impensabile e sempre più ricche di dotazioni, di quanto fossero originariamente. Infatti le signore, oggi, possono scegliere fra una vasta gamma di stili, di possibilità quali la ricostruzione, i gel, gli smalti semi-permanenti o di piercing incastonati sulle unghie.
Ma chissà come saranno state quelle dell'Età del Bronzo (3500 AC – 1200 AC) in Mesopotamia o in Cina dove erano gli uomini a servirsi di questo tipo di simbologia per distinguere la loro classe sociale: il nero era il colore dei “Ricchi”, ed il verde era quello dei meno abbienti.
In Cina prima e poi in seguito anche in Egitto, pure le donne cominciano a colorarsi e decorarsi le unghie. Fino al giungere ai nostri giorni (si fa per dire, considerando l'età del Bronzo, perché siamo già nel 1934), quando un dentista si inventa le unghie artificiali, invero, per sopperire al problema di alcune sue pazienti che se le rosicchiavano. Nel '55 poi è sempre un dentista ad inventare un ritrovato che serve, invece, a riattaccare le unghie spezzate.
E se questa è la storia a grandi linee della vita dell'Art Nail, ad essa è possibile affiancare quella di una delle tanti interpreti che ci saranno state e ci sono attorno al circuito della moda femminile (per il momento... non è detto che non ritorni anche quella per i maschietti) nella cura delle unghie.
Nel romanzo di M. Cain è “Il postino (che)suona sempre due volte”, mentre nel nostro Paese, in questo particolare periodo di congiuntura, di recessione... chiamiamola pure con un termine a portata di tutti : miseria, il postino neppure suona più, perché anche lui si vergogna di farsi vedere, sapendo che nella buca delle lettere ti ha lasciato tante bollette da pagare.
Ad aprire poi la cassetta e le buste contenenti i bollettini di c/c da pagare è lei, la massaia, che poi con il capofamiglia dovranno inventarsi il triplo salto mortale carpiato per far fronte ai pagamenti.
Ed è qui che Giovicky entra in azione con quel suo spirito partenopeo che affronta tutto con rassegnazione, ma nel contempo con l'arte di arrangiarsi, “inventandosi” l'arte di assemblare alcune sue predisposizioni all'Art Nail.
La cura delle unghie era sempre stata la sua passione ed ora casualmente scoprendo che c'era un corso che approfondiva e dava anche una qualifica, era un'idea stuzzicante, ancor più se essa poteva aiutare a pagare alcuni di quei bollettini. Conoscendo anche la pittura e sapendone adoperare colori e pennelli, essendosi cimentata anche nella creazione di quadri moderni e riproduzioni di opere d'arte di maestri del colore, riproporre le cose più elementari su delle unghie, non è stato poi estremamente difficoltoso.
Intelligente e sbarazzino il suo porsi con il nomignolo NAIL PASSION. Dove la prominenza non sta nel Nail ma in quel Passion. Non si fa nulla nella vita se non c'è passione. L'amore è passione, il lavoro è passione e qualsiasi cosa non la si faccia con passione è destinata al fallimento.
Poi l'appetito vien mangiando ed al primo corso ha fatto seguito il passa parola, la prima clientela, un allargamento del parco tecnico strumentale, una tavolozza di colori non indifferente e prezzi, che non è dire poco, alla portata di chi non si può permettere di pagare la prima voce che solitamente invece si paga senza saperlo: il lusso.
Giò, però ha sempre ritenuto in tempi non sospetti e continua a ritenerlo, che quella delle mani infatti è una cura e non un lusso.
Anche perché bisogna sempre tener conto che l'eccesso di questo termine “Lusso” a volte porta ad apparire ridicolo e pacchiano ciò e chi ritiene di averlo raggiunto, non per l'eleganza, bensì perché costoso e irraggiungibile per i più. Un esempio per tutti: si pensi ai bagni con le manopole dorate.
A questo primo corso, ne ha fatto seguito un altro pochi giorni or sono, con l'acquisizione di ulteriori aggiornamenti siano essi di livello manuale che di tecnologia strumentale.
A guadagnare da tutto questo saranno prima di tutte le sue clienti, sia a livello di tecnicità che economico, perché dovete stare tranquille gentilissime signore, i prezzi sono congelati!!
Babbo Natale, sta caricando la slitta, come direbbe la mia nipotina, ed allora, Signore e Signorine, affrettatevi a farvi regalare dai vostri uomini siano essi consorti-compagni-fidanzati, non stiamo a guardare troppo il pelo nell'uovo, l'essenziale è un buon acquisto da mettere sotto l'albero, per una o anche due sedute di prova.
A tutte le già abituali Clienti, invece, che sono oramai divenute anche affettuose amiche, un grazie di vero cuore ed un sereno, Buon Natale a voi ed ai vostri cari.









di Franco Giannini

3 commenti:

www.dariopetrolati.it ha detto...

DEBBO
ASSOLUTAMENTE
RISERVAVI
PAROLE UNITE A PENSIERI PARTICOLARI
PER GIULIANA ..POI...I NIPOTI
E PER TE...

FRATTANTO TI PENSO
COME UNICO
TARDIVO "AMICO"
CIAO FRANCO...
UN ABBRACCIO
LARGO
COSI'...
dario.

Franco Giannini ha detto...

Mio caro amico,
sempre troppo buono
nei miei confronti in
quelli di Giuliana che
sempre contraccambia e
ti ricorda ed a quelli
di tutta la famiglia
allargata.
Un abbraccio grande grande
e una tracimazione di grazie
G&F

www.dariopetrolati.it ha detto...

caro oltre carissimo FRANCO .... :)
dario.