venerdì 6 ottobre 2017

TRASPARENZA ??? Come quella sulle disposizioni delle buste in PLT ???

... anche se immagino quanto potrà interessare, visto che un argomento più importanti come la Sanità interessa solo i "vecchi" e la cura (o l'incuria) degli "alberi" solo agli ultimi 4 "verdi" rimasti.


Era il 1° Agosto del 2017, quando con un Decreto Legge Mezzogiorno, la Camera definiva le nuove norme sulle buste di plastica leggere. A partire dal 1° Gennaio 2018  sia quelle con (Shoppers) o senza i manici, sia quelli  leggeri e ultraleggeri (con spessore inferiore a 15 micron) utilizzati per il trasporto di merci e prodotti a fine igienico o come imballaggio primario in gastronomia, macelleria, pescheria, ortofrutta e panetteria, dovranno essere biodegradabili e compostabili secondo la norma Uni En 13432, con un contenuto minimo di materia prima rinnovabile di almeno il 40% e dovranno essere distribuiti esclusivamente a pagamento.
Quindi quello su cui il TGCom24  crea un articolo, altro non è che un remember di quanto già disposto a suo tempo. quello che più importante per il consumatore é il come riconoscere le buste in regola da quelle fuori norma.
I sacchetti monouso biodegradabili e compostabili conformi alla legge, utilizzabili anche per la raccolta differenziata (organico) dei rifiuti, devono avere la scritta “biodegradabile e compostabile”, la citazione dello standard europeo “UNI EN 13432:2002” ed il marchio di un ente certificatore che tutela il consumatore come soggetto terzo (Cic, Vincotte e Din Certco sono i più diffusi).
Tutti i sacchetti che non riportano queste specifiche danno un’informazione sbagliata e non sono conformi alla legge. La storia sulla cessazione delle buste di plastica parte da lontano e se non prima nasce  con la legge finanziaria del 2007 a cui sono seguite diverse norme, la principale delle quali (decreto legge n. 2 del 25 gennaio 2012, convertito nella legge n. 28 del 24 marzo 2012) che ne ha ulteriormente definito i dettagli del bando. Gli unici sacchetti commercializzabili secondo l’art. 2 della legge n. 28 del 2012 dovevano o avrebbero dovuto essere solo quelli compostabili monouso, poi si sa come vanno le cose in Italia, si è sempre giocato sui termini, chi tira i fili sono le sette famose sorelle e poi, diciamocelo francamente, chi controlla ?
Dal 1° Gennaio del 2018 se ne tornerà a parlare quindi nuovamente, per qualche giorno, più per l'importo da sborsare che per altro più importante. Poi anche a questo ci si farà l'abitudine, i 10 cent. di € non saranno poi così pesanti, senza contare che 10 cent. andranno moltiplicati per i pezzi acquistati e per i 365 gg. dell'anno. Detto questo il 1° Gennaio subirà qualche rinvio, una proroga per permettere di esaurire le scorte nei magazzini, ma sotto sotto per accondiscendere alle richieste dei petrolieri e dei colossi della distribuzione.
In attesa che ci si abitui a pagare, che si crei su un nuovo mercato dove, questi ultimi  trovino il modo di guadagnarci su, visto che non saranno più gratuiti, ma a pagamento. Gli inquinatori e lubrificatori" di questo mondo, guadagneranno maggiormente con la vendita dei nuovi prodotti  chimici altamente ecologici che ovviamente saranno distribuiti a prezzi maggiorati. Non solo, ma  magari si spoglieranno della veste di avvoltoi per indossare quella di ecologisti e paladini della lotta contro l'inquinamento dei mari. E non dimentichiamoci di tralasciare chi sul riciclaggio (ricordatevi quel 40% che poi dovrà raggiungere il 50% e successivamente il 60% di materiale riciclato da inserire nella produzione dei nuovi)  creerà le sue fortune. Mentre al cittadino, volutamente e beatamente inconsapevole differenzia e spende sempre di più per la raccolta. E non troviamoci scuse che non abbiamo, oggi documentarsi è facile, solo che non si ha voglia di leggere e scrivere e si pensi a quanto diverrebbe gravoso impegno il documentarsi a chi verga un nn al posto di non, o un 6 invece che sei.
Le multe previste poi per i trasgressori che non si atterranno alle nuove disposizioni fanno sorridere. Non perché siano pesanti, anzi tutt'altro. Si parla di sanzioni che vanno dalle 2.500 € ai 100.000 €. Avete mai sentito sanzionare i "colossi" di qualsiasi mercato economico nazionale con simili multe ? Attenzione signora, si dico a lei che ha acquistato le bietole, e che sta controllando nel portamonete se ha ancora qualche € per continuare la spesa, che le diciture apposte nella busta siano quelle giuste, perché il 2 Gennaio 2018 (è il primo giorno dell'entrata in vigore che rende la Legge forte ) potrebbe essere lei la prima ad essere colpita dai provvedimenti (non dovrebbe essere così, ma i cani grossi addentano sempre i più piccoli ed indifesi). 








di Franco Giannini

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