giovedì 5 ottobre 2017

ALBERI SI o ALBERI NO ?...

... si sarebbe indotti a pensare più ad un NI !

Infatti la virtù dovrebbe stare nel mezzo di ogni qualsivoglia scelta si sia costretti a prendere, come del resto, l'esperienza insegna. 
In questi giorni sono stato "violentemente" portato a pensare che chi fa un utilizzo sconsiderato delle seghe, per gli scopi prefissatisi, in certi casi, ancor prima del godimento per la giusta causa (che costui ritiene giusta !), quello che raggiunge è un' "anticipata" cecità.
Quella che fa immaginare parole mai dette, ma certamente pensate : grazie dei vostri consigli, ma so sbagliare da solo! Il fatto è che errare è umano, il perseverare è oltremodo diabolico, ma anche il ritenere che ciò che si  fa è sempre cosa giusta dicono che sia un sintomo patologico. Non lo so se risponda a verità, so solo che Luigi Pirandello scriveva che " Non c'è più pazzo al mondo di chi crede di avere ragione."  
Ed infatti è questa anticipata cecità (è per educazione che a me piace chiamarla invece così), che purtroppo,  preclude di poter intercettare a volte tutte le altre possibili alternative, con il rischio di trovarsi in mano un' inutile frusta ancor prima di avere acquistato i (indispensabili) cavalli. 
Un po' quello che avviene con le Auto elettriche SI, auto elettriche NO. Mi è difficile, ma la mia coscienza me lo impone, almeno per una volta, caldeggiare la visione del futuro come lo percepisce Sergio Marchionne. E prendo lui ad esempio. Il manager recentemente, in quel di Rovereto, durante un'investitura in una delle tante Honoris Causa da lui collezionate, di fronte ad uno stuolo di docenti universitari e non di semplici cittadini inesperti o di (noi) esperti tuttologi da tastiera, laureatici all'Università del Corso,  ha dimostrato tutto il suo coraggio andando controcorrente.  Tenendo in mano anch'egli una sega virtuale, pronta ad essere messa in moto, solo che lui prima di diventare cieco, ha evidentemente pensato anche alle conseguenze della manipolazione incondizionata dell'arnese e si è arrischiato in un "... A livello globale, due terzi dell’energia elettrica deriva da fonti fossili. Il carbone, che è il peggiore in termini di inquinamento, pesa per circa il 40%“. E se non si risolve il problema di “produrre l’energia da fonti pulite e rinnovabili... la conversione all’elettrico rappresenta una minaccia all’esistenza stessa del nostro pianeta”. Quindi Marchionne vede che sia invece “più utile concentrarsi sui miglioramenti dei motori tradizionali e lavorare alla diffusione di carburanti alternativi, soprattutto il metano“. Non so se abbia torto o ragione, so solamente che "Ragiona" e per una volta "Non Impone". 
In poche parola, non un dubbio, un manager della sua portata che non ha certezze e quello che offre è  un suggerimento, un invito a programmare.
Ovvero, prima si programma nei minimi particolari e poi fatti tutti i debiti calcoli dei pro e contro, si prende una decisione democraticamente ed infine ci si muove!! La fretta è sempre stata una cattiva consigliera, anche quando si fanno calcoli senza usare la calcolatrice (o usandola male) che poi alla fine magari risultano anche sbagliati. Oltre all'errore, anche la beffa di una magra figura !
La modestia, del resto, è una gran dote che se vera e non finta, da sempre buoni frutti.
Vogliamo l'energia elettrica, l'energia pulita, allora programmiamo come produrla ed in una quantità sufficiente, senza utilizzare oro nero o  carbone e nel contempo facendo felice Vittorio Sgarbi non rovinandogli l'aspetto paesaggistico, a lui giustamente tanto caro, di territori vocati al turismo, con pale eoliche, o pannelli solari. Una volta poi in possesso della quantità di energia pulita e senza aver disturbato nessuno per ottenerla, solo allora si progetta l'auto che verrà messa sulla catena di montaggio e che ci permetterà di aspirare anche direttamente dallo scappamento, aria salubre (Quando mai !). Capisci a me !!
Come? Io sinceramente questo non so come attuarlo, del resto non sono né uno scienziato (e si vede!?) e neppure (Grazie a Dio) un politico. Ci sono studiosi pagati per queste soluzioni, possibilmente che siano bravi magari anche "dei paesi tuoi" e  che non siano dei politici. Anzi distanti anni luce dalla politica che da noi, in Italia, sempre più spesso va scritta con la p minuscola avendo il demerito di saper mutare le cose più semplici in difficili e le idee migliori in fallimenti.
Quello di cui sono quasi certo è che l'autoritarismo, lo abbiamo appena toccato con mano, porta a ragionare quasi sempre come quel marito che per fare dispetto alla moglie anche lui ha tagliato... e non un albero, con il risultato che prima o poi ci salterà agli occhi (ma in pochi ci faremo caso, perché le nostre menti sono molto labili ed è su questo che la politica si basa), mentre invece sarebbe più opportuno, usare sempre, quella materia grigia, oggi sempre più in disuso, che sarebbe poi quella che dovrebbe essere utilizzata, come viene consigliato anche nel nostro Codice Civile, dal buon padre di famiglia. 








di Franco Giannini

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