martedì 29 settembre 2015

Dicono :" In un anno vedremo dei risultati neppure raggiunti in 50 anni"

... e credevo che da questa affermazione ne sarei dovuto uscire gratificato...

Ed invece, dopo aver letto un paio di articoli, mi son chiesto se questa previsione suonasse più come una minaccia piuttosto che una promessa per noi poveri umani.
E guarda caso, entrambe le notizie roteavano nel mondo dei bambini. Il futuro di quel roseo domani che tutti (almeno lo spero) auspichiamo per i nostri figli e nipoti.

La prima riguardava il "pentimento" di un bimbo di 11 anni, figlio di un boss, divenuto collaboratore di giustizia nonché, quindi, a soli 11 anni, un "maggiorenne" ad honorem (e magari ritenuto al contrario un disonorem della "famiglia"). Un bambino al quale è stato insegnato ancor prima dell'abecedario (se ancora lo si usa?, ma non credo!) il funzionamento del mettere il colpo in canna e del togliere la sicura da una pistola. In un caso come questo, se solo si potesse mettere sulla bilancia i pro ed i contro, non saprei dove l'ago della bilancia potrebbe spostarsi. Più grande la vittoria di aver strappato un ragazzino dalla strada o la sconfitta per non averlo saputo difendere da questa situazione che suo malgrado lo accompagnerà per tutta la vita, con un padre in galera ed una madre anche lei "pentita"?

La seconda non saprei come definirla, se un successo della tecnica da elogiare o invece un risultato da "condannare".
Di certo un risultato ottimale per quello che sarà la corsa agli acquisti in vista delle prossime festività natalizia. L'oggetto che farà sicuramente tendenza e che i genitori acquisteranno per essere alla moda, trincerandosi dietro un'utilità che effettivamente io, invece, proprio non ci vedo.
L'oggetto del desiderio è il telefonino per bimbi di tre anni... si, ripeto, per bimbi di tre anni ideato da un inglese e da un nostro conregionale, essendo costui nato a Jesi.
Dicono: facile da usare! E vorrei vedere se non lo fosse vista l'età degli utenti! Però oltre che essere resistentissimo (anche qui la cosa era scontata) è dotato (oltre ad innumerevoli servizi) della sua più importante peculiarità quale: un efficiente sistema di localizzazione che si basa su tecnologia GPS e non solo.
Al che uno può pensare sia utile alla famiglia ultra ricca con una villa immensa in cui con questo giocattolo, può tenere sempre sotto controllo il suo "tesoro" che si sposta dalla stanza n°1 alla stanza n° 15, che passa dal giardino alle scuderie. Ma balena subito dopo un attimo di riflessione il dubbio che sia invece, in tale ambiente, un oggetto assolutamente inutile, dal momento che si presume che in una casa con 15 stanze, giardino e scuderia, abbiano anche quattro soldi per mantenersi una "tata", che ritengo sia un pochino più rassicurante della tecnologia.
Allora, mi son chiesto, sarà stato ideato per far fronte alle famiglie normali. Ma anche qui il dubbio mi ha assalito. Una famiglia di quattro persone solitamente (salvo eccezioni) abita in due (o se hanno fortuna e qualche € in più, tre ) camere, cucina/soggiorno per uno spazio in mq. che va dai 100 per scendere a 50 (miniappartamenti). La stanza principale dove la famiglia vive realmente è la cucina/soggiorno, dove tutto è sotto controllo di uno dei genitori e dove mi chiedo a che cavolo serve il telefonino ed il GPS per controllare i movimenti dei pargoli che spaziano in quei 20 mq di spazio?
Se questa è la tecnologia che avanza e che suona alla porta, io so che non ho la forza per impedirle di entrare, quindi arrendevolmente mi faccio da parte e la lascio passare e mentre questa occupa la mia stanza io però me ne esco a respirare una boccata di quell'aria, anch'essa purtroppo sempre più inquinata dai frutti di questo che chiamano progresso. 

Ci accorgeremo, come sempre in ritardo, che ogni componente della famiglia seppur con telefonini di marca diversa : mamma e papà  entrambi un "Corni-phon" di ultima generazione che sta ogni giorno facendo brecce nelle famiglie con le loro "scopertine", i bimbi piccoli il "Gioco-phon", quelli più grandi "Droga-phon" (anche questo un modello di vita che sta prendendo campo) ed i nonni i "Rinco-phon" ( un modello questo che più passa il tempo, più resta di moda!), ma tutti portati a rendere sempre meno lunghi ed impegnativi i contatti attorno al desco (parola in disuso!) famigliare. O al più si comunicherà attraverso i messaggi con WathApp, gli uni affiancati agli altri, eliminando così virtualmente quell'ingombro al centro stanza che è il tavolo da cucina (dove un giorno, ma oggi largo alla modernità), le famiglie si ritrovavano per gioire o rattrisatrsi di ciò che la vita riservava loro. E a quanto sembra per l'iniziazione a questo nuovo sistema di vita famigliare, bisogna cominciare a studiare il mondo tecnologico da molto giovani... a 3 anni e per l'immensa e gioiosa felicità di mamma e papà per aver generato un mostro d'intelligenza e precocità, magari anche prima!! E perchè no, un telefonino galleggiante nel liquido amniotico ??






di Franco Giannini

lunedì 28 settembre 2015

Diversamente Giovani di nuovo al cimitero…

... ma per il momento, solo un "sondaggio" con critiche e suggerimenti

A rimuovere la spessa patina impolverata che si era posata su questa rubrica con il tempo, questa volta ci ha pensato il caro amico, nonché lettore e commentatore affezionato di Senigallianotizie.it, Leonardo Maria Conti.
Queste le e-mail che mi/ci ha inviato (sono stato autorizzato a pubblicare testo e firma!) da cui si può comprendere l’ oggetto di discussione: il cimitero. Inoltre uno speciale invito ad un sondaggio, nonché alcune critiche affiancate a suggerimenti sul come migliorare alcuni dei servizi offerti in quest’area.
Questa è la prima:
Buon pomeriggio,
leggendo i vari quotidiani on line cittadini, mi imbatto spesso sui manifesti funebri, dove è scritto che il trasporto delle salme, avviene tra l’obitorio comunale (Grazie basse) e la chiesa delle Grazie (Grazie alte). Mi chiedo anche per una questione di pubblica utilità: non sarebbe più logico creare in una struttura anche prefabbricata, situata nelle adiacenze del chiostro o prima del cancello di entrata? Credo che in questo modo, anche per i parenti del defunto, sia molto più facile seguirlo senza doversi arrampicare dalla uscita bassa fino alla chiesa. O addirittura riprendere l’auto dal parcheggio ed arrivare nella piazza adiacente alla chiesa delle Grazie. Possibilità che sarebbe normale nel periodo invernale o in caso di cattivo tempo. Gradirei un parere del signor Franco Giannini, prima di pubblicarlo perché nel luglio scorso sollevò il problema dal titolo “quando gli artigli della burocrazia toccano il caro estinto…
Saluti. Leonardo Maria Conti
L'ingresso del Cimitero delle Grazie a Senigallia (parte bassa)A cui ha fatto seguito dopo appena 24 ore anche questa seconda:
Ciao Franco,
penso che le problematiche cimiteriali abbiano bisogno di più puntate per sollevare i problemi esistenti e per avere un certo consenso da parte dei lettori e attenzione degli amministratori nostrani. Questa mattina sono andato al cimitero (Grazie alte) come semplice visitatore e sono arrivato alle seguenti conclusioni: entrata a fianco del chiostro vi è un vecchio cancello di ferro senza chiusura elettronica, presumo che rimanga aperto anche di notte. Nello stesso ingresso non vi è un cartello d’orario estivo ed invernale ma è presente prima del piccolo cancello elettronico d’entrata. A pensare male, con un grosso cancello aperto, volendo scavalcare quello piccolo qualsiasi malintenzionato può entrare indisturbato. Subito dopo il vecchio cancello di ferro, prima del fioraio, vi è un solo bagno alla turca, senza illuminazione. Sarebbe il caso di crearne uno con water e illuminato. In quello spazio è un pullulare di gatti, sporcizia e nessun punto luce per illuminare il luogo.
Il nostro camposanto è una città nella città. Se sono un visitatore che vengo da fuori per avere informazioni dove si trova la tomba di un defunto, sono costretto ad attraversare tutto il cimitero per recarmi a Grazie basse, dove è presente il custode che ha un pc con l’archivio delle posizioni. A questo punto mi chiedo: non è il caso eventualmente a pagamento di posizionare un totem informatico tipo quelli per la prenotazione degli esami di laboratorio a Grazie alte? Potrebbe essere posizionato sotto il portico subito dopo il fioraio prima dell’entrata cimiteriale. Inoltre, non sarebbe ora passata di dividere il cimitero in sezioni con cartellonistica visibile per i visitatori? In questo modo, dopo le informazioni del totem nei due ingressi principali, seguendo la toponomastica esistente, qualsiasi persona può trovare il proprio caro.
Infine, essendoci passato in prima persona il 3 marzo 2012, alle 12:30 di sabato (lo puoi scrivere per esteso) ho avuto un attacco cardiaco. Non è il caso di proporre qualche SOS tipo autostrada piazzato nei punti principali del cimitero dato che molti anziani non usano il cellulare? Quel giorno non lo avevo neppure io e mi son dovuto trascinare al parcheggio e non era presente nessuno. Il destino ha voluto che non era il mio tempo ma credimi è stata un’esperienza che non auguro a nessuno.
Quello che ancora non comprendo, è perché un autobus interurbano che passa sulla via Corinaldese abbia la fermata sulla stessa e non possa arrivare fino al parcheggio che tra l’altro è dotato di pensilina (vedi Linea 8 e x Corinaldo) e al ritorno con i bus interurbani che da Corinaldo sono diretti a Senigallia.

Credo che la città dei più e non solo il 2 novembre abbia maggiori attenzioni del presente. Vorrei ricordare a chi di dovere, dal sindaco agli altri pubblici amministratori, che il luogo accoglie tutti, quelli belli e quelli brutti. Buona domenica.
Leo“.
Dunque Leo mi chiama in causa per ascoltare il mio parere sulla prima e pone alla mia diretta attenzione la seconda. Bontà sua! Quindi non mi potevo tirare indietro o riassumere i contenuti delle due lettere, ma neppure farne un teleromanzo a puntate.
Il mio parere è quello di un cittadino qualunque, appartenente a questa “casta” con la c minuscola, e come tale è destinato a restare, quasi sempre, inesorabilmente inascoltato come anche in occasione dell’articolo menzionato da Leo.
Del resto, parafrasando Papa Francesco, chi sono io per giudicare questa proposta, queste critiche e queste soluzioni? Di getto mi verrebbe da dire che hai ragione, che ogni servizio che si offre al cittadino, fosse anche non di primaria necessità, ma magari solo un saporito companatico, lo riterrei cosa buona, civile e politicamente anche “furba” ed “accattivante” per qualunque amministrazione. Poi a quel che mi risulta la vecchia camera mortuaria è piccola e non offre di certo quella minima riservatezza ed intimità che i familiari dovrebbero e vorrebbero avere con il proprio caro defunto, ancora per quel breve lasso di tempo, prima della partenza finale.
Ma ritornando al quesito che poni, Conti, io immagino che potrebbe condurre a queste risposte da parte di chi legge o chi dovrebbe intervenire:
1) la solita immancabile risposta del “non ci sono soldi“, che chiude qualsiasi discorso a prescindere;
2) qualcuno con la puzza sotto il naso penserà “ma questo non c’ha un cavolo a cui pensare, con tutti i problemi di primaria importanza che abbiamo per sopravvivere!” (ed aggiungo io “e che non riescono a risolvere!“);
3) pensa poi, che nel nostro consiglio comunale siedono (se non vado errato!) solo tre consiglieri che hanno varcato la soglia dei sessanta anni, gli altri, tolto qualche cinquantenne (quindi non certo anziano), sono tutti giovanissimi (ed aggiungo, finalmente e fortunatamente). Di conseguenza, caro Leo, siamo obiettivi: come vuoi che i giovani possano essere colpiti da questi problemi? Per loro le priorità sono giustamente altre, quelle legate e relative alla vita e non alla morte. Non possiamo pensare che siano interessati alla cosa e chi ti possano quindi risolvere questi che sono tuoi e nostri dubbi di “persone informate dei fatti”, invece, dovute alle nostre età.
4) Sai, poi, quanti saranno coloro che gireranno il quesito mutandolo in “e se ci fossero i soldi, non sarebbe meglio allora sistemare le strade, mettere in sicurezza le scuole, costruire le case per chi è alla ricerca di un tetto sotto cui stare?“. Insomma il solito populismo, come lo definirebbe qualcuno. Se il frutto del desiderio di costoro, è condivisibile, la cifra da impiegare per ciascuna opera è però ben diversa, molto diversa per ciascun frutto.
L'area cimiteriale delle Grazie a Senigallia (vista dal satellite)Per il tuo primo caso: l’area, nell’entrata del cimitero delle Grazie (alte) ci sarebbe, almeno a livello di spazi. Ed anche io la butto lì una soluzione spara e fuggi. Credo che sarebbe sufficiente un prefabbricato in muratura o in infissi di alluminio e vetri (il meno costoso dei due e che comunque non credo abbiano un costo impossibile) e il cui onere potrebbe (dico potrebbe!) essere coperto dal Comune (con il meno costoso, imprestando per qualche ora un suo geometra affinché disegni un progetto il cui scopo principale sia la funzionalità, ma resti semplice, semplice ed economico) e principalmente da una sponsorizzazione di tutte le imprese di pompe funebri locali, i fiorai, le aziende edilizie interessate (appalti costruzioni loculi, manutenzioni, riparazioni), servizio di luce cimiteriale, visto che traggono il proprio sostentamento da questa “vita” cimiteriale. E per loro, quale eventuale riconoscimento da parte della cittadinanza, una bella targa con tanto di nome e cognome, mentre all’amministrazione un bel nastro da tagliare.
Ma sai come si dice Leonardo quando ti chiedono di toccare il portafoglio? “Voj ‘n occhi’??
Per le critiche ed i suggerimenti esposti nella tua seconda e-mail, riconfermo di condividere con te quanto ben specificato. Ma io anche qui devo rammentarti che ho 73 anni e le mie risposte puzzerebbero di “conflitto d’interesse”. Capisci a me! Vedi sarei potuto andare in loco e scattare qualche foto, come a suo tempo ho fatto, per descrivere visivamente le condizioni di degrado che versa quella zona alta del cimitero. E per fare che cosa? Per continuare a ricevere (con la mancanza di fatti) le scusanti a copertura di queste situazioni ricorrenti, oramai compassionevolmente croniche?
Parli di cancello? Ma sai in quanti ci rideranno su dicendo “ma chi vuoi che ti viene a rubare una salma“. Almeno fintanto che non si legga qualche cosa sui giornali. A quel punto, per due giorni ne parlerebbero. Ho detto, ne parlerebbero!!
Parli dei bagni? Ma se non si riesce a risolvere questo problema nel corso degli eventi estivi di primaria importanza in città, se non con un “gli esercizi commerciali non possono rifiutarsi di concedere questo servizio”.
Parli di “paline“… ma se non le abbiamo in città, o quantomeno spesso le abbiamo, ma non aggiornate. Le vuoi al cimitero e per di più funzionanti?
Poi, caro Leo – e guarda che te lo dico con infinita simpatia e non certo per canzonarti (me ne guarderei bene) -, ma da quando in qua ti stai interessando di letteratura di fantascienza facendo concorrenza ad Isaac Asimov: le colonnine di SOS al cimitero. Per carità… utili, importanti, considerando l’età di coloro che frequentano con più assiduità il cimitero, ma…
Ma “costoro”, vedi di comprendermi, non hanno (o dicono di non avere!) neppure i quattrini per la vernice con cui dipingere gli attraversamenti pedonali, figuriamoci quanto da te giustamente sollevato e “virtualmente” risolto.
Ed ora, a questo punto, prepariamoci o al solito silenzio o al vomito incontrollato d’insulti.

Franco Giannini
Pubblicato Domenica 27 settembre, 2015 su Senigallianotizie.it

Questi i commenti dei lettori di Senigallianotizie.it :
leofax 2015-09-27 11:02:34
Caro Franco, purtroppo e lo scrivo con rammarico, è un periodo in cui sono chiamati alla Casa del Padre, tanti agnelli, invece delle classiche pecore, che per logica umana dovrebbero esser loro per primi, arrivare al capolinea della vita.
leo
gabriele 2015-09-28 07:22:10
Leo se hai paura di sentirti male mentre passeggi al cimitero, stai a casa. quando sarà il momento qualcuno ti ci porterà anche a te... intanto prova a progettare un parcheggio sotterraneo in città sotto il fiume o sospeso per aria... l' Archimede di Senigallia...

sabato 26 settembre 2015

Il mondo preso nella morsa degli scandali, degli inquinamenti e di una morale perduta...

... ma che non ritrova, perché forse non l'ha mai posseduta.

Ed io che mi sentivo un po' verme quando prendevo la mia "Punto Diesel" del '99, per fare un paio di volte al mese, una visita veloce al Cimitero, negli orari non ammessi dall'ordinanza che le "istituzioni" impongono per contrastare l'inquinamento atmosferico! Del resto era un'ordinanza che faceva ridere ai polli e che domani, alla luce di questi fatti, li farà ridere ancora maggiormente. Immaginate quante saranno le auto inquinanti che girano per Senigallia e che gireranno malgrado il divieto e paragonatele ai milioni di quelle nuove di pacca che il colosso tedesco (da ieri, con i piedi di argilla). I nostri stupidi ben pensanti avranno magari anche il coraggio (o la vigliaccheria!) di dire che anche queste ordinanze poco che fanno però qualche cosa fanno. Come del resto sputano a mo di sentenza, ogni qualvolta reclamizzano i loro mezzi passi avanti ed uno indietro.
Ma si sa, tra cani non si mordono. Ora sono con i capi cosparsi di cenere, angustiati, oh mica per il danno che hanno fatto all'ambiente, alla salute degli abitanti, per essere stati artefici di un disastro morale e non solo, ma più semplicemente, perchè sono stati colti con il topo in bocca.
Visto però che questi delinquenti, sono dei professionisti del delinquere e quindi persone scafate e pronte anche risolvere i problemi di una ciambella che esca dal forno senza il foro, si erano già parati il loro lato "B" creando dei fondi con cui sanare il danno chiudendo la bocca a coloro che hanno le coscienze meno sporche delle loro e che sicuramente accetteranno felici di questo pentimento.
L'inquinamento quindi ancora una volta verrà tirato via con il classico colpo di spugna del "Dio Soldo", mentre a pagare saranno sempre e solo loro, la "Gente", sia a livello fisico che a livello occupazionale.
E gli imbecilli di turno, a partire dalla testa del famoso "Pesce", pronti a sollevare quelli della coda, sollecitando la curva della tifoseria ad inalzare i cartelloni di W Noi ed Abbasso Voi.
E si perché noi non siamo i crucchi produttori della Volkswagen, della Skoda, della Seat, dell'Audi, noi siamo orgogliosamente italiani ed i nostri prodotti sono senza macchia... ed infatti è vero, perché le ditte di cui sopra acquistano (o forse acquistavano) da noi molti componenti che montano (montavano?) sui loro modelli, si anche su quelli chiacchierati. (Si pensi ai freni, alle gomme!)
E quindi esultare perché un concorrente è uscito maldestramente di strada, come un concorrente in meno, è un po' come l'esultare di quel marito dopo essersi tagliato il suo gioiello per far dispetto alla moglie. Sempre poi, si sa gli scandali sono contagiosi, che domani da controlli, non emerga che anche i più puliti hanno tracce di rogna. Io non resterei sorpreso!
Nel Mondo abbiamo o abbiamo avuto le Guerre Lampo che durano da vent'anni ed ancor più, lo scandalo della " Spazzatura dei Derivati" da cui non riusciamo ancora ad uscire (tolta l'Italia che vedeva una luce dentro il tunnel ancor prima che nascesse la crisi!), l' Emergenza (la chiamano così già dai tempi di Mosè!) dei Profughi-Emigrati-Clandestini e che il Papa ha liquidato (a parole! seguito da un lungo applauso e... magari un pensato, come diceva Rossella O'Hara, domani è un altro giorno ) e come dargli torto, un "Casa, terra e libertà a tutti". 
Nel Mondo sportivo, che è quello di cui la Governance pasce il popolino per tenerlo buono, le cose a livello scandalistico e di morale perduta (sempre che questi personaggi ne abbiano avuta una!) non è che vadano meglio. Dico ad esempio FIFA che oltre come acronimo di Fèdèration Internationale de Football Association, sta a significare nella nostra lingua, paura, timore, spavento. Ed ho appunto fifa che se dai diamanti non cresce nulla, dalla "merde" (che sia un francesismo casuale?) nascono i fiori. Ma qui dalla FIFA viene l'eccezione che conferma la regola, sembra che i fiori della morale perduta nascano da diamanti (manco uno poi, ma forse due). 
E sempre nello sport in quel mondo del pallone nel pallone, ci stiamo preparando al 2022 quando nel Qatar (che è un Paese non un materiale secreto delle vie respiratorie), composto da appena 1 milione e 700 mila abitanti (Roma da sola ne ha oltre 2 milioni e mezzo) con un PIL di oltre 104 mila $ (contro i nostri 34 mila $) che già dice tutto del perché lì si terranno i primi Campionati Mondiali di Calcio Invernali. No, non si tratta di una nuova specialità, sempre di calcio si tratta, ma solo che visto che d'estate lì le uova se le fanno toste sotto la sabbia con i loro 50°, hanno pensato bene di ribaltare i calendari di tutti i campionati del mondo, versando barche di quattrini a chi, bohhh! (o meglio si dice il peccato, ma non il peccatore!) perché il Qatar è il Paese più ricco del mondo e il denaro si sa, manda l'acqua per l'insù, anche in un Paese dove l'acqua non c'è se non quella minerale in bottiglia. 
Ma lo scandalo maggiore e di cui il mondo fa finta di non accorgersi, è che per eseguire i lavori di costruzione di tutte le strutture, saranno impiegati degli operai-schiavi che sotto le temperature menzionate, non assistono alle partite, ma stanno edificando gli stadi da mille ed una notte, con l'aria condizionata. Cattedrali nel deserto dove dopo i 15 giorni del campionato, andranno a giocare i campioni occidentali incerottati ed in disarmo per arrottondare le misere pensioni.  Si parla che per i disagi dovuti al caldo ed alle condizioni di vita già oltre 1300 "schiavi" siano passati a miglior vita (saranno da considerarsi morti bianche!) e per il 2022 questo numero potrebbe salire raggiungendo quota 4 mila. Del resto per loro non è un problema trovare mano d'opera.
A dirlo ed urlarlo è Amnesty International e non solo, mentre il Mondo tutto non ascolta ed anzi fa finta di non sapere o come nel caso della truffa delle auto inquinanti, perché di truffa si tratta, al più si chiede e si chiederà (nel 2022!) come mai possano accadere questi "disastri morali".
Semplice la risposta, perché siamo tutti cittadini di questo Mondo composto da comunità formate di gente falsa, egoista ed interessata. Nessuno escluso, sia esso appartenente all'elite del popolo o nella sua massa costituente il branco. Ho detto nessuno, comprendendomi in questa generale cloaca del genere umano, ma che oramai di umano non ha più nulla.






di Franco Giannini

lunedì 21 settembre 2015

La sfrontatezza è così radicata in chi la indossa che orgogliosamente rifiuta anche la rete di protezione...

... intanto, visto il livello a cui si è posizionati (giusto la cantina), cadendo, che male ci si può fare.

E questo sarebbe il bello della Politica ?!

Consumata la lingua, in quel lungo lecchinaggio che si protrae da quel 3 maggio del 2014 (alluvione di Senigallia), si è giunti alla cassa a riscuotere il "giusto dovuto" e magari tacitamente promesso.
E fin qui, politicamente, la cosa non è che mi scandalizzerebbe più di tanto. Si conoscono i comportamenti di certa classe politica. Ma fino ad ieri si parlava di una Casta che non c'è più perché è stata rottamata. Questo era ordunque un atteggiamento da vecchi zozzoni della politica, moralmente parlando, che sono stati estirpati da questo terreno oramai bonificato e fertilizzato con il concime delle nuove generazioni.
E questo di cui parlo, il nome per ovvi motivi di privacy non nomino dovrebbe far parte di questa nuova linfa vitale. Ed è appunto per questo motivo che essendo costui un giovane politico, cristiano praticante, boy scout, persona dedita al volontariato, immerso nel sociale, laureato, uomo anche di cultura, che tale sua decisione mi ha lascia (e non credo solo me) decisamente amareggiato, deluso e schifato.
   
dal periodo da interinale...
Ma ne ha dovuta fare di gavetta.
Dai locali bui, seri, odorosi d'incenso e freschi di una Chiesa, a cui voleri spirituali si era sempre concesso, ad un tratto, si è trovato proiettato in quelli più arieggiati, soleggiati, sorridenti e promettenti della politica.
Ripensandoci, ad onor del vero, questo mutamento non è che gli sia arrivato tutto ad un tratto. No. Perchè credo che una bella mattina vestendosi e guardandosi allo specchio si dovrebbe essere accorto che i calzoni da boy scout non erano più sufficienti a mascherare la sua faccia da eterno bambino. Ed allora ci fu il primo mutamento di pelle, passando da quella di eterno "orzobimbo" a quella di giovane politicamente impegnato.
Era il periodo dell'era berlusconiana, che per giovani in costante ed assidua ricerca di un posto di lavoro, poteva sembrare lo specchietto delle allodole. E così infatti fu. Evidentemente si lasciò sfuggire il colpo di lingua che passa una sola volta nella vita e accortosi che qualcosa stava cambiando provò a gettarsi in quel berlusconismo riveduto e corretto che fu il Pdl.
Che volete, le delusioni amorose, di qualunque tipo siano, procurano dolore e ti portano a morderti quel gomito e ad arrabbiarti perché non ci arrivi. Ma ecco che a questo punto scatta l'orgoglio. Magari in qualcuno è piccolo, in altri è micro, ma credo che tutti lo possediamo. Ed allora delusi (solitamente si usa aggiungere la parola "politicamente"), non ci si ritira mai dalla politica, si prova a montare sulla groppa di un altro ronzino che appunto perché ronzino ti ronza attorno, facendoti credere che sei un Politico di rango, uno statista nato, seppur incompreso. Poi, considerando che un partito ex DC lo avrebbe avvicinato ai suoi vecchi prelati che lo avevano svezzato, quale vergine sposa, dice di SI sugli altari di quella che credeva una "balza buona".
Credeva, perché ancora una volta il terreno gli ha ceduto sotto i piedi e l'ha lasciato in braghe di tela.
Ma questa volta sentiva da tempo puzza di bruciato ed allora si era preparato. Aveva cacciato fuori l'organo più importante del suo essere, la lingua, e dal suo posto, con gli occhi di dolce cerbiatto, aveva cominciato a metterla in mostra, suggerendo innocentemente chissà quali promesse.
al periodo a tempo indeterminato
Si è inventato anche una lista civica, in un periodo che le liste civiche, proprio perchè hanno inflazionato il mercato non contano più un tubo. Del resto è giovane e lo sa, è anche ingenuo (eufemismo?) e purtroppo non lo sa, è arrivista e crede che sia un pregio, si crede uno sfigato, ma mai un incopetente. Ed il perché ancora una volta si trovi nella posizione oramai per lui abituale, creda che dipenda non dalla sua, ma dalla pochezza dei partiti in cui ha militato. Oddio, è anche vero, come fargliene del resto una colpa. Magari fosse solo quello. Ma il problema è che non si è ancora reso conto che ha effettivamente raggiunto quel suo traguardo che si era imposto inizialmente.
Quello di trovare un posto di lavoro. Ed ancora una volta lui crede, avendo cambiato ancora casacca, di aver centrato il suo obiettivo. "Azz.. - dirà - me lo hanno promesso. Vedrete, ne avrete conferma alla prossima alluvione". Invece poverino non sa che il lavoro che dovrà continuare a fare, anche nelle file della nuova squadra è quello che faceva primariamente, originariamente e con devozione, leccare da tempo determinato a tempo indeterminato. Anche perchè sono terminati i partiti!  Insomma, ancora una volta è caduto dalla padella sulla brace e domani se ne accorgerà.







di Franco Giannini

martedì 15 settembre 2015

Parte il 4 ottobre a Senigallia il IV Memorial di Volley Giuliano Pierangeli

...sono già aperte le iscrizioni al torneo amatoriale!

Ebbene sì, il tempo passa velocemente. Da quel 14 ottobre del 2012, data d’inizio del I Memorial dedicato alla memoria di Giuliano, per tutti “Sauro”, sono passati oramai quasi 4 anni.
Credo che saremmo stati in pochi a credere che questo Memorial avrebbe avuto un così vasto numero di adesioni, tanto da arrivare a varcare il traguardo del 4° anno di attività. Questo dovuto certamente oltre che alla tenacia del suo organizzatore, il solito Francesco Bramucci, anche e principalmente all’affetto che gli amici partecipanti hanno riversato e riversano nei confronti del caro ed indimenticato Giuliano e alla sua famiglia.
Locadina Memorial Pierangeli 2015Anche quest’anno le regole sono immutatamente quelle degli anni passati, come del resto la location delle aree di giuoco (Marchetti – Corinaldesi). Per prendere contatti, sarà sufficiente rivolgersi sempre al deus ex machina “Francesco” al 366.41.37.723(Nella foto della locandina comunque ci sono tutte le indicazioni del caso!)
Premi per i primi dieci classificati comprensivi di medaglie, trofeo e l’ormai tradizionale cesto.
ADVERTISEMENT
A questo punto, non mi resta solo che dare, a chi vorrà partecipare anche solo come spettatore, appuntamento al 4 ottobre per la disputa delle prime partite in calendario. La finalissima è prevista (dipenderà dal numero delle squadre iscritte) per il 13 dicembre.
L’ingresso, neppure a rammentarlo, è gratis.
Intanto un in bocca al lupo a tutti i partecipanti e buon divertimento.
Franco Giannini
Pubblicato Sabato 12 settembre, 2015 su Senigallia Notizie.it

venerdì 4 settembre 2015

A tante certezze, replico con qualche mio dubbio !

Ma prima di scoprire questa certezza, qualche domanda ve la siete posta? E una risposta è arrivata all'altro capo del filo?

E di qualche giorno fa che ho letto questo articolo di Michele Bocci su Repubblica, in cui l'estensore dell'articolo incolpa i pazienti di tradimento nei confronti del proprio medico di famiglia. Il tradimento è dettato dal fatto che il paziente dice :"sono malato, ma non mi curo". 
Vero ? Non vero, questo non posso affermarlo, perché non sono spalleggiato da statistiche, come invece lo è l'articolista. Quello su cui mi baso io invece, è l'esperienza personale e le chiacchiere che una volta ascoltavo nell'ambulatorio del mio caro medico di famiglia.
Ora tutto è cambiato. Anche qui, uno come me sempre pieno di dubbi e quindi privo di certezze, non posso certo definire che era tutto meglio prima e che ora, come avrebbe detto il toscanaccio Bartali, l'è tutto da rifare. Una cosa è certa, sfido chiunque e solo su questo a darmene torto, che le novità sono più difficili da assorbire dalle persone anziane, piuttosto che quelle giovani. Lapalissiana la cosa, dirà qualche ben pensante. Ma già se dovesse affermare ciò, comincerebbe con il porre qualche dubbio sull'autorevolezza di questa ricerca, studio, statistica che porta con tanta sicurezza che un bel numero di pazienti hanno una mentalità un po' masochistica.
Per forza di cosa devo risalire indietro di una ventina di anni, quando in una piccola stanza d'aspetto con tante sedie attorno ai quattro muri che la costituivano, tantissime persone socializzavano nel breve e spesso anche lungo periodo di tempo in attesa del medico che era in "giro" per le visite a domicilio. Al centro della stanza, un piccolo tavolo con riviste vecchie anche di mesi e mesi, con le pagine consumate (nel vero senso della parola!) per il gran numero di passaggi di mano in mano. E già si era fortunati, perché non si incappava in pubblicazioni di nuove medicine curative di mali che neppure sapevi che esistessero. L'aria era poco respirabile in estate quando le finestre erano aperte, in inverno poi qualità era peggiore con le finestre chiuse ed ogni volta che entravi dovevi acclimatarti non tanto per la temperatura, ma per l'aria viziata a cui dovevi adattarti. Ricordo che entravi, il medico ti accoglieva (chi più chi meno, logicamente dipendeva dal carattere del medico e da come ti sapevi presentarti!), ascoltava i tuoi problemi, ti faceva domande sui sintomi che avevi e il 90% delle volte ti diceva di spogliarti e ti visitava. Ed era a questo punto che una volta che ti eri rivestito, ti risiedevi davanti a lui il quale ti spiegava il perché l'insorgere del tuo problema, come risolverlo con delle medicine o con esami.
Oggi le cose sono mutate. Quelli che capiscono più di me e sono in maggioranza, definiscono che sia il frutto di studi di settore, di osservazioni e di interviste ai pazienti e che quindi l'unica cosa è provare e poi giudicare.
Non sono certo un addetto ai lavori, ma un gran osservatore, questo posso garantirlo. Ed allora anche io, seppur gli addetti ai lavori mi contesteranno, ho potuto analizzare quanto segue:
Non abbiamo più l'ambulatorio, ma un "Poliambulatorio" dove un bel numero di medici, per dividersi le spese (quindi per un loro interesse economico) di affitto dei locali, del riscaldamento, della luce, dell'acqua, delle pulizie, del condominio, dello stipendio alla segretaria (l'infermiera è scomparsa!) si consociano e si adattano a lavorare in "coabitazione". Qualcuno dirà :" Vabbè, ma a te che te ne frega se loro risparmiano?". Nulla, se questo non influisse nel servizio. Si perché (vorrei trovare un medico che abbia il coraggio di dire che ho ragione!) questo nuovo sistema di Sanità di primo impatto è naufragata:
La socializzazione è andata a farsi benedire, colpa anche di quei cavoli ti telefonini. Non tieni più la vecchia rivista in mano dimenticando di leggerlo perché distratto dai discorsi con altri pazienti in attesa. Oggi tutti a testa bassa su quegli smartphon senza neppure far caso che quello che gli sta accanto è un suo parente. E magari sono lì perchè lamentano problemi alla vista o i primi segni di una cervicale che si sta facendo strada.
I tempi è vero si sono ridotti, perchè essendo ridotto il posto, le visite sono oramai per appuntamento (del resto per che cosa avrebbero assunto una segretaria).
L'aria è rimasta irrespirabile come lo era prima dell'avvento del "Poliambulatorio", viste che lefinestre sono chiuse, perchè c'è l'aria condizionata (che però ricicla in percentuale quella viziata). Resta viziata, ma forse l'acclimatamento è più veloce.
Anche il medico (dai, non mi venite a dire che non è vero, perché affermereste delle grossolane bugie!) se interviene in una visita a domicilio, di deve dar da pensare, come del resto se ti ricoverano all'Ospedale. Se sei un credente comincia a recitare le tue ultime preghiere.
Una volta al cospetto del medico (il camice bianco è sparito, come il grembiule nelle scuole!) dopo i saluti di circostanza e la spiegazione del perché sei lì, il più delle volte (non ho detto sempre per buonismo) ti senti dire :"Bene facciamo questi esami... e una volta che ha il risultato vediamo poi quale passi fare!". Un anno per avere un'esame, una visita specialistica e se lo fai presente ti senti rispondere, ma no... metto che è urgente!
Se poi ti prescrive dei farmaci, ti puoi presentare dalla segretaria, lasciare la lista della spesa come al supermercato e continuare a prenderli per tutto il resto della vita che ti resta da vivere.
A nessuno è venuto a mente che invece, con l'avvento del PC oggi si potrebbe lavorare in senso inverso: Il medico ad impostare sul suo computer, di chiamare il suo paziente (tanto più quando è in età o pazienti con patologie complesse) per una visita di controllo, per un cambiamento di farmaco, vista che la scienza ogni giorno butta sul mercato cose nuove.
Invece solitamente il medico ha notizie dell'andamento del paziente, o quando questo lo lascia perché s'è rotto, o perché (l'Asl o l'Asur non so chi preposto) gli viene depennato dalla lista dei suoi pazienti in quanto deceduto.
Ed io, purtroppo, che sono un tipo "fumino", che rifuggo dalla raccomandazione, che ritengo che ci sia sempre qualcuno che sta peggio di me, a questo tipo di "modernità" non mi so adattare, non mi adatto e credo che per il resto dei miei giorni non mi adatterò. 
Però guai a chi mi da del traditore. Non sono di certo io il traditore. 
E non vorrei che si pensasse che sono il solo, la classica mosca bianca. Nell'articolo si parla solo di terapie in cui le medicine vengono abbandonate. Troppo poco e mal studiata la bugia per trincerarsi dietro il detersivo profumato dello sterilizzatore di coscienza a buon prezzo.
Il medico una volta (parlo agli inizi dei miei ricordi) faceva questo lavoro per un sentimento di missione, come del resto lo faceva il prete, per passione, comunque non certo per la cosa primaria come oggi che è quella del guadagno. Ricordo che mio nonno diceva che il dottore ai suoi tempi lo si pagava anche con i prodotti della terra... Lo so erano altri tempi, altri sentimenti, cose da vecchi insomma. Del resto basta vedere oggi la massa di partecipanti agli esami selezionatori per entrare nel numero chiuso di medicina... Mi chiedo, perché io non ho certezze, ma saranno tutti dei futuri missionari o cacciatori, se non di ricchezza, di una tranquillità economica?







di Franco Giannini