domenica 4 maggio 2014

Misa, Senigallia : Passata la tempesta metereologica, almeno si spera...

... inizierà quella politica, dello scaricabarile delle responsabilità. 

E quando si affoga nella "melma", uno per salvarsi, cerca di aggrapparsi a qualsiasi cosa o a qualsiasi persona in quel momento vicina. Insomma "Mors tua vita mea"!
Ed oggi, nel pomeriggio, ecco che non poteva che essere chiamato ad assolvere al compito di "Salvatore della Patria delle Eccellenze", a scoglio o persona a cui aggrapparsi, sua maesta serenissima Dott. Matteo Renzi. Ma la vedo dura, in quanto non so che cosa voglia dire, ma certo che i scaramantici cominceranno a toccarsi; la sua prima volta a Senigallia fu in occasione delle primarie con Bersani e perse e si perse la chiave della Rotonda, questa seconda volta è in occasione di una alluvione e qualche politico di maggioranza lungimirante, pensando alle prossima sessione elettorale comunale, già spera che Renzino sia meglio resti, non ha importanza in quale, o nella sua magione fiorentina o in quella romana.
Immagino invece come saranno tutti riverenti, piagnucolanti e con il "cappello in mano" attorno al fiorentino, pronti a raccogliere immediatamente quel po' di promesse, che, sempre se verranno concesse, lo saranno dopo il 25 Maggio. Fortuna ha voluto che il Primo Ministro bussasse con i piedi, non per cattiva educazione, ci mancherebbe, ma perchè le mani erano occupate da la "luce fu", il ritorno dell'Energia Elettrica dopo ore di buio, di un raggio di sole che ha fatto timidamente capolino tra le nuvole e tante, tante parole di conforto. Una supplica, si faccia un giretto e magari ritorni tra qualche ora portandoci in dono anche il ripristino del telefono ed il "campo" per i telefonini... visto che ancora manca!! E mi raccomando però, noi non facciamoci sempre riconoscere, prepariamogli un bel paio di stivaloni, un giaccone color arancio della Protezione Civile, meglio ancora se con su qualche segno evidente di fango, che farebbe molta scena e, del resto in questo momento neppure ci costerebbe nulla, facendoci così guadagnare qualche punto di riconoscenza. 
 Vorrei essere una mosca bianca, per poter ascoltare quanto si diranno e a chi imputeranno le colpe di quanto avvenuto. Immagino che si parlerà di casualità, di cambiamento climatico, di bombe d'acqua, che non ci sono più le stagioni, lo spostamento del polo, magari una volta si sarebbe aggiunto che la colpa era di tutte "ste bombe tomiche". Tralasciando quelle che l'Opinione Pubblica invece suggerisce: la pulizia del fiume, le mancanza delle vasche di espansione, la cattiva organizzazione, ecc, ecc. Ma si sa, questa parla sotto l'influsso del momento che porta ad esprimersi in modo populistico ed è bene anzi che lo faccia, per scaricare quella rabbia che poi, si sa, passa con il tempo. Ed in fin dei conti questa è la cosa importante. Che la gente si tranquillizzi, si rimbocchi le maniche, che i più fortunati aiutino i meno con la speranza che torni nuovamente giornate di sole. Fino ad oggi più che giornate di sole o avuto modo di fare esperienza con le sole, alla romana.
Io, che giovane non lo sono più, ma mi si creda, lo sono stato, credevo del resto di aver chiuso la mia Era del "primo periodo dell' età dell' Umido" ed invece, i proverbi non sbagliano mai, o quasi mai. Non c'è due senza tre. Ed infatti potevo dire, sia il 5 Settembre 1959,  quasi diciasettenne, nell'alluvione di Ancona, che poi, da militare, nell'alluvione di Firenze del 4 novembre 1966, io c'ero a spalar fango. La prima volta per sette giorni in una attività di un parente, la seconda obbligatoriamente, per un'altra settimana, in quanto militare. E questa terza, non avendo più l'età per spalare, ma di certo per inca@@armi, qui a fare come qualche vecchio titolato spesso fa a dire "Basta! Che queste scene mai più si ripetano". Con lo stesso medesimo risultato! Il nulla. Ma se questo è il frutto che ottiene un grande, maggiormente si avrà pazienza se le mie parole evaporeranno unitamente a tante altre che si diranno nella riunione "tecnica" per qualcuno, salottiera per qualche altro.
Immagino che saranno in tanti quelli che a questo punto indicheranno l'indice accusatore contro questa Amministrazione, magari anche direttamente contro il Sindaco.

Cosa che sarebbe fin troppo facile, ma non so quanto corretta. Oserei dire perfino "sbagliata". Perchè? Ed allora che cosa dovremmo dire di chi ci consegnò il  riconoscimento di "Fiume Sicuro" nel lontano fine 2010 o inizio 2011, non ricordo con esatezza ?  Pomposamente, ambiziosamente, se ne parlò nei giornali di allora. Gli Amministratori ne fecero il loro distintivo di merito, che oggi avranno riposto silenziosamente tra i ricordi di giorni migliori, dovuti, e solo oggi forse se ne rendono conto, più alla fortuna che alla reale perizia. Si, solo oggi, ed è un atteggiamento oserei dire lapalissiano, quando gli apprezzamenti vengono da simili organi. E sarebbero questi stessi organismi che, come dato, dovrebbero togliere prima di tutto il vessillo e poi fare immediatamente un mea culpa chiedendosi alla Papa Francesco:" ma chi siamo noi per giudicare, siamo ancora in grado di poterlo fare, di concedere premi, di dare giudizi?"
   
Anche in questi casi di politica amministrativa, avviene però, come tra la vita di tutti i giorni della gente comune, una specie di "Guerra tra Poveri". 
Ed allora lo Stato scarica le sue responsabilità sulla Regione, la quale a sua volta le gira sulla Provincia (oggi, si dice..., con le ore contate) che a sua volta le rigetta sulle "spalle" del Comune. 
Ed il Comune nel suo piccolo, le gira al cittadino, incolpandolo, magari, di non pulire come il senso civico imporrebbe, la caditoia sotto casa, incolpando gli animali da fiume che fanno le tane dove non le dovrebbero fare o al più, a mezza bocca, la respinge ai mittenti con l'oramai inflazionato vocabolo "colpa dei tagli". 
Ecco, oggi, visti che i famosi buoi sono fuggiti dalla stalla e che non vale più la pena chiuderla, sarebbe l'occasione giusta per gettare via quel "cappello in mano", ponendo il ditto indice verso Renzi accusando sia lui che tutti coloro che lo hanno preceduto, di non aver fatto assolutamente nulla, affinchè ciò non avvenisse, almeno dal quel 1959 che Brontolone raccontava, quando partecipò alle Guerre Puniche. Dimenticandosi che tutti costoro e questi Enti, marchigiani, sono imbarcati nello stesso vascello che porta  issata la medesima bandiera  di partito di appartenenza, che è poi la stessa anche di questo Comune. Allora si che saremmo un "Eccellenza", un "Comune Virtuoso", mi si passi il francesismo, un Comune "CON LE PALLE" !!! Il primo Comune che ha avuto il coraggio di dire in faccia al "compagno" di Partito Renzi, come il "compagno" Comune la pensa nei confronti del "compagno" Governo. Ma ho la sensazione che visto il momento, ci sarà invece una stretta di mano, la frase di circostanza di Matteo che dirà di sentirsi vicino a noi senigalliesi, perchè Firenze è città che conosce queste situazioni per averle provate sulla sua pelle, ma che i Senigagliesi - qui la sviolinata è d'obbligo - sapranno dimostrare il loro carattere risollevandosi quanto prima. 
Da parte dell' Amministrazione, e qui allora si che sarebbe totalmente colpa sua, se ci fosse un  acqua in bocca... ed in questo caso vien proprio da dirlo!! accontentandosi di promesse fatte senza cifre e senza date. No cambiali in bianco o assegni post-datati. Non rientra nelle competenze di questa Amministrazione Comunale la pulizia dei corsi d'acqua, ma il dovuto rispetto dello Stato-Regione-Provincia nei confronti dei Senigagliesi, questo si!! Ed allora sarebbe bene far ascoltare la propria voce, non gridata che ci farebbe ineducati, cosa che non siamo, ma autorevole questo si. A U TO RE VO LE !!!! Perchè siamo un Comune Virtuoso e se vengono assistiti comuni che non lo sono, Roma ad esempio?, allora tanto meglio, Renzi, lo dovrà fare nei nostri confronti. I Senigalliesi colpiti negli affetti (si sono avuti anche dei decessi!!), nelle proprietà e nelle attività, attendono un' IMMEDIATA risposta. Non con discorsi, ma con fatti concreti e come dice di saper fare, con quella velocità che il nostro buon Matteo, ci ricorda ogni qual volta ne abbia la possibilità di sottolinearlo.





di Franco Giannini

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