martedì 28 febbraio 2012

Il Mistero dei sacchetti biodegradabili dell’umido distribuiti gratis


Da prima di Natale, tutti li cercano, ma nessuno li trova... se non al supermercato!


Allora, prima di partire con la cronaca del mistero, sarà bene fermare le bocce alla data del 23 febbraio 2012 alle ore 10.00. Questo per evitare poi di sentirsi dire che la cosa è già superata e che tutto è risolto.
Fino a questo momento, almeno, no, nulla era ed è stato risolto.

A dovermi dare, per l’ennesima volta, la notizia dell’impossibilità di assolvere alla richiesta è il solito addetto alla distribuzione, che malgrado il suo sorriso perennemente accattivante e rassicurante, dono del suo personale carattere ed il suo porsi educatamente, non certo quello d’ordinanza, scuote la testa imbarazzato ed allarga le braccia.
Dietro a me, altri che ripetono la richiesta a cui fa seguito la solita tiritera che già da oltre due mesi sento recitare.

Dal momento che lunedì prossimo, 27 febbraio, tornerà a riunirsi il Consiglio Comunale, e visti i temi che si andranno a trattare, che più che l’ambito comunale toccheranno quello nazionale, lasciando come al solito il male come trovato, allora credo opportuno che qualche Consigliere si faccia carico di un’interrogazione orale, per conoscere come si intenda risolvere questa piccola incresciosa situazione.

Anche perché, solitamente, due sono i motivi che obbligano un fornitore a non far pervenire la merce ordinata: o l’impossibilità a produrre, per svariati motivi, oppure un blocco voluto delle spedizioni per insolvenza del cliente.

Non so quale sia qui il problema sorto: mi è stato riferito che ci sono state anche sanzioni alla ditta fornitrice per le mancate forniture, che ci sono state assicurazioni che le forniture sarebbero ripartite, ma alla data del “fermo-bocce”, nulla ancora si distribuisce se non scusanti a cui più nessuno crede.

E si guardi bene che è un costo per la cittadinanza (20 buste nei supermercati vanno dai 3 ai 4 €), la quale, oltre a non vedersi ridotta la TARSU, deve far fronte ad ulteriori costi.

Non mi si venga a dire che l’acquisto dei sacchetti non rientra nelle pratiche del Comune, perché questo lo so bene, ma non può neppure lavarsene le mani, perché è anche l’Organo che si è prima incensato per la bontà della raccolta differenziata che aveva organizzato con il CIR33, ed è anche il destinatario di quella tanta chiacchierata TARSU.
Ora che sorgono i problemi non può far finta di nulla. Come si era impegnato a suggerirci per pagarla in modo soft, ora, con un suggerimento più opportuno dovrebbe aiutarci a risolvere questo problema, con la speranza che questa volta l’impegno sia più credibile.

Sotto questa storia, molto probabilmente se ne nasconde qualche altra ben più importante. Una specie di campanello d’allarme. Ecco perché invito, a chi se ne vorrà fare carico, con la speranza che non cada tutto nel solito far finta di non aver letto, a grattare la crosticina e costringere l’Amministrazione a rendere pubblico il problema.

Se resterà tutto nel silenzio, potrà significherà che: o tutto va bene. madama la marchesa; o che io vedo il male anche quando non c’è; o che ai Consiglieri il problema differenziata (ma come ho detto, forse non c’è solo questo) non interessa, perché intanto c’è chi sta peggio!


Franco Giannini
Franco Giannini
già pubblicato su Senigallia Notizie.it

questi i commenti dei lettori di Senigallia Notizie:

Un povero tra i poveri (di politica)
2012-02-23 19:31:44
CI STANNO METTENDO NEL SACCHETTO. E' capitata la stessa cosa anche a me, devo aggiungere che ha me hanno spiegato che li deve fornire l'impresa che ritira la spazzatura, che questa non provvede da tempo a fornirli, ed il Comune ha provveduto già ad applicare le sanzioni per mancanza dell'impegno contrattuale. Ma nel frattempo paghiamo sempre noi. Guarda caso, bisogna aggiungere ai nostri amministratori, l'impresa in questione dovrà rifare la gara d'appalto presto, quindi è da tenere in considerazione i vari disservizi procurati da questa che forse stà tenendo conto di questo non affrontanto le spese dovute per far cassa. Nel frattempo, Noi tutti???? ci stanno mettendo nel sacchetto per i soliti interessi di poco.

martedì 21 febbraio 2012

Come ti ha risolto il problema dell’inquinamento dell’aria a Senigallia!


Ma come chi? La Provincia...

Giovedì 16 febbraio ascoltavo il programma di La 7, Piazza Pulita. L’argomento di discussione era quello dello stato penoso in cui versano i Pronto Soccorso di Roma. Non poteva mancare, come in questi periodi ormai è divenuto quasi di moda, tra gli invitati, il solito economista.

Quello che mi è rimasto impresso nella mente, è stata la sua lezione sul come regolare gli sprechi che girano attorno al mondo della sanità. Tra l’altro faceva presente come variano in modo subdolo e che quindi lascia molto da pensare, i prezzi di prodotti sanitari (faceva l’esempio di una siringa) tra quelli praticati in ospedali del Nord, in quelli del Centro e del Sud.
Forniva anche il come risolvere il problema e di conseguenza gli sprechi. Solo che evidenziava un problema: questi dati statistici arrivano in mano a coloro che potrebbero fermare gli acquisti ed orientarli verso il fornitore giusto, dopo che il fatto è però avvenuto. Parlava di ritardi di 3 o 4 anni. In Corea ed in India…non quindi in nazioni occidentali dove tutti ci riteniamo “molto evoluti“, questi dati vengono trasmessi telematicamente in tempo reale e gli acquisti possono quindi essere immediatamente bloccati e dirottati sull’azienda che offre lo stesso articolo ad un prezzo minore.

Venerdì 17 febbraio 2012 è stata la giornata di “M’illumino di meno“. Sembrerebbe che non abbia nulla a che vedere con quello sopra riportato, ed invece, navigando sulle pagine di Facebook, ho trovato il decalogo suggerito ai suoi concittadini, per un corretto comportamento e non certo inteso come buona azione per il sol giorno, ma come regola di vita.
Tra questi “comandamenti” ce ne sono due che condivido calorosamente. Uno (il n.5) che consiglia l’uso del PC, per contenere il consumo della carta ed un altro ancora (il n. 4) che ricorda come nella sede comunale della Nuova Gioventù, ci sia il pannello informativo che fornisce “In tempo Reale”, ripeto, in tempo reale, i dati dell’energia prodotta e dell’abbattimento di anidride carbonica conseguito.

Insomma tutti parlano della bontà del servizio telematico, ma poi facciamo alla fine orecchie da mercante. Mi chiedo allora perché questo avviene? Due casi, dove si fa riferimento al valore della tecnica ad uso e consumo del cittadino, per risolvere facilmente problemi che sembrano a volte irrisolvibili. O quanto meno dovrebbero servire per rendere pubblici dati che, comprendo, si preferirebbero tenere riservati.

Ora mi si vorrà scusare, gli anziani sono come il lavoro fisso, sono monotoni. Lo sono anche tanti nostri governanti, quindi una volta tanto, fatte le debite scuse (con me potete interrompere la lettura, con loro ve li dovete sopportare per forza!), mi riporto al mio articolo sulle PM10 e sui dati pervenuti dalla centralina posizionata dalla Provincia, al Parco della Pace e non come erroneamente continua ad essere indicato a tutt’oggi “La stazione di rilevamento è posta all’incrocio “Penna” all’entrata Sud di Senigallia, zona interessata da grandi flussi di traffico“.

I dati riassuntivi della pagina relativa ai CO – NO2 – PM10 – BENZENE – sono fermi al 31 Gennaio, mentre quelli che riguardano quelli il dettaglio giornaliero delle PM10, chissà perché (suggerisco la scusante) forse la neve, sono come le temperature di alcuni aeroporti, non pervenute o come indicato nel sito con un n.d. (= non disponibile). Un encefalogramma piatto!
Un comportamento menefreghista anche nel non voler apportare correzioni su postille ridicole oltre che errate.

Neve o non neve, quello che il sito sembra rendere maggiormente pubblico, non è tanto la qualità dell’aria, cosa a quel che sembra, neppure tanto importante, ma il suo far acqua da tutte le parti. Tanto che mi sembra un po’ il comportamento schettineggiante, considerando che il ruolo delle Province, tra tira e molla, sia visto dall’attuale Governo in fase di smantellamento. Visto anche i risultati qui sotto gli occhi di tutti… Deo Gratias quando avverrà e sarà sempre troppo tardi!

Comunque un’occasione perduta, perché con tutta la neve ed il traffico bloccato, si sarebbe potuto esaltare, con i dati sull’inquinamento, voglio sperare ai minimi storici, gli sforzi fatti, per riconsegnare alla città aria salubre e montana in solo dieci giorni seppur con una centralina posizionata su di un’arteria centrale di grande scorrimento.


Franco Gianninidi Franco Giannini
Pubblicato già su Senigallia Notizie.it

sabato 18 febbraio 2012

Sanremo 2012 - Alessandro Siani.


di Franco Giannini

E' nato un nuovo TROISI !!!!!!!
Spassoso, educato, curato, ironico, satirico e...giovane! Tutto questo è Alessandro Siani.

Certamente migliore di un Celentano, che sfruttando la sua popolarità, acquistata a suo tempo e credendo di arruffianarsi con il Padreterno, in nome di quella Fede trovata agli sgoccioli della sua vita, parla male di quei "filistei" del giorno d'oggi che idolatrano altri interessi che non quella religione come solo ora lui la intende, fregandosene, però "democraticamente", di chi non la pensa come lui.

A me, ateo o meglio direi agnostico, le sue prediche e le sue "offese", non mi hanno affatto toccato, ma credo che con ciò non sia neppure giusto andare sgarbatamente contro corrente ed a brutto muso, anche perché chiunque salga su di un palco, per di più pagato (profumatamente dalla comunità) dovrebbe essere talmente sensibile (dal momento che chi si definisce artista dovrebbe avere questo sentimento più sviluppato di tanti altri esseri umani) ad usare toni che rasentano più il garbato rispetto a quelli volgari dallo stesso invece adoperati.

Rivedendo forse questo video del suo collega (non me ne voglia Siani per il collega) potrà constatare come si è ridicoli fare gli "attuali" alla sua età e maggiormente utilizzando la volgarità.
Forse, più che l'Ariston una buona Casa di Riposo per Artisti, farebbe al suo caso.

Ed il brutto è che questa sera replica.
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Aggiungo questa mattina, Domenica 19 febbraio 2012.

Ed infatti ieri sera (18 c.m.)ha replicato così:
"Quando parlo di chiusura di Famiglia Cristiana e di Avvenire dico 'andrebbero chiuse', non significa esercitare una forma di censura". E' vero, è solo un suo recondito, sopito desiderio che con tutta quella sua religiosa ritrovata bontà, non può imporci solo perchè malgrado il potere che la RAI gli ha concesso, non può ancora giungere a tanto, altrimenti....
Era partito, sembrava, con lancia in resta, ma ai primi fischi del pubblico, alle prime contrarietà, ha abbassato le orecchie come un cane bastonato, lasciandosi sul viso il solito sorriso d'ordinanza tra l'ebete e lo sfrontato, ma subito "soccorso", vista la criticità del momento, dal "padrone di casa" Gianni Morandi, che con lacrime come quelle di forleana memoria, ha cercato di sostenerlo facendogli da spalla. Con il risultato di apparire patetici entrambi. Il mio è solo un pensiero, un'impressione del tutto personale che lascia comunque fuori completamente quello che sono le loro qualità professionali, ed artistiche... anche perchè non ne sarei all'altezza!
F.G.

giovedì 16 febbraio 2012

Gratta, gratta, e l’Italia ha il suo primo posto al mondo


... Quello per la spesa pro-capite nel gioco d'azzardo!


Ci lamentiamo in continuazione che abbiamo i politici più “teste di legno” del globo, che sono incompetenti ed incapaci, ma poi quando si va ad analizzare ben bene, vengono fuori i lati migliori di queste pregevoli persone.

Si calcola che ai primi posti della classifica delle industrie più fiorenti della nostra Nazione, come dire i nostri fiori all’occhiello, ci sia la solita intramontabile, almeno fintanto che non è arrivato Marchionne, Fiat, seguita dalla Telecom, poi a ruota dalla “luce dei nostri giorni”, vale a dire l’Enel, poi credo ci sia l’Ifim e, ad un’impensabile quinta posizione, l’impresa Gioco d’Azzardo.

Nel 2011 il volume di affari ha toccato i € 76,1 miliardi, + 23,9% rispetto a quei miserevoli 61,5 miliardi di € frutto di un lavoro faticosamente sudato e rastrellati lo scorso anno (dati facilmente rintracciabili su internet).

Si pensi solo che nel lontano, ma neppure anni luce, 2001 gli introiti furono di appena 14,3 miliardi di €, passati a 23 nel 2004 e ad oltre i 35 nel 2006. Poi si sa l’appetito vien mangiando e la crisi economica ha intaccato le casse dello Stato e quelle teste che erano di legno, si sono, come dire, ammorbidite, dimostrando il loro vero valore, fino ad allora pudicamente celato.

Nel mentre che tutte le attività economiche erano e continuano ad essere in recessione, banche, industrie, commercio, ed il popolino cominciava a fraternizzare con termini come spread, euribor, rating, o ad un rispolverare termini purtroppo già conosciuti come cassaintegrazione, disoccupazione, precariato, l’unica azienda a non avere problemi era ed è quella del Gioco.

L’11 febbraio 2012 – mentre mezza Italia era ed è coperta dalla neve, in difficoltà con i mezzi di soccorso, con la viabilità, mentre ci si accapigliava nei supermercati per una bottiglia di latte – sulle pagine di un quotidiano nazionale, campeggiava su due intere facciate, con un tempismo a dir poco eccezionale la pubblicità del SuperEnalotto. In corsivo e con grande evidenza (caratteri alti 4,5 cm) la scritta “Lasciatemi Sognare“, leggermente più in piccolo (h 2,5 cm) “oggi il Jackpot è di € 62.500.000“. In fondo alla pagina, con caratteri alti appena 0,5 cm, la raccomandazione in pieno stile Ponzio Pilato governativo, cioè “Gioca il Giusto“.

Ecco, per l’appunto, sarebbe interessante conoscere, quale sia, per chi gestisce questa “industria” (sarà meglio virgolettarla per non creare malumori nei confronti di chi lavora in tutt’altro modo!), la soglia invalicabile del “Giusto“.

Nei pacchetti di sigarette, ci si è lavati le mani scrivendoci sopra che il fumo uccide; per l’alcool sono stati posti dei limiti dove un 0,1 in più o in meno ti può voler dire il ritiro della patente, ma del resto, che vuoi, ti avevano avvertito di “bere, ma con moderazione!“.
Per la neve ti hanno obbligato all’acquisto delle catene. Una specie di educazione civica che deve andare apprezzata, anche se…
Ma quel “Gioca il Giusto” non ha alcun valore di scala metrica, non ha un valore legale, non ci sono importi. Del resto come lo potrebbe avere, dal momento che 10 € per un pensionato con un reddito di 500 € di minima, non ha lo stesso valore che potrebbe avere per un professionista con reddito nettamente superiore.

Ecco che allora l’attenzione va su altri dati statistici che, visti i tempi mi fanno ancor più accapponare la pelle: dati che vedono tra i più assidui frequentatori di quegli ambienti “dall’aria viziata” di questa “industria” i disoccupati con un 66% o il 47% dei disagiati e bisognosi.

Ed allora c’è da chiedersi quale sia per costoro, la soglia del giocare il giusto. Sarebbe “Giusto” il vietare di giocare. Un tutelare con la responsabile accortezza del buon padre di famiglia, con un tutelare autorevolmente l’incapacità di autogestione di queste persone, che vedono l’unica salvezza economica in questo canto delle sirene.

Ma questo non avverrà mai, perché gli esperti economici dello Stato (ecco che allora, come lumache dopo la pioggia, escono allo scoperto…!) hanno scovato il modo dimungere” facilmente, legalmente ed abbondantemente, sfruttando la disperazione, l’incoscienza e spesso anche una carenza intellettuale degli innumerevoli disperati ed illusi.

Ecco un dato ancor più impressionante: è come se ognuno di noi spendesse per il gioco 1000 €. Ma come ben si sa i dati della statistica ci portano a ricordare quelli del Trilussa.

Un’ultima riflessione mi porta a pensare a quale altezza sia posta l’asticella della parola “legalità“, oltre la quale si cade nell’illegalità, ovviamente nel nostro caso in cui si parla di gioco d’azzardo. Se venga posata sul piolo del valore economico oppure su quello di carattere etico, morale, educativo, civile, considerando che la gestione di questa impresa è governativa.

venerdì 10 febbraio 2012

Sotto la neve… c’è di più!


Diversamente Giovani alle prese con il maltempo a Roma e Senigallia


Si va da Stati di emergenza, alle Commissioni d’inchiesta, dalle Previsioni errate al “si salvi chi può e costi quel che costi” dei soliti professionisti dello scaricabarile.

Con tutti i problemi che la neve ha sollevato, si sentiva proprio la necessità delle parole incoraggianti di un addetto ai lavori e che di ghiaccio e freddo se ne dovrebbe intendere essendo i “Monti“, passatemi la freddura, il suo habitat naturale. Sono sue parole “In un “grande Paese” come l’Italia “si puo’, e si deve, fare molto di piu’ per prevenire e ridurre le conseguenze del maltempo“.
E con quale faccia lo dice, lui poi a noi? E non soddisfatto ha anche aggiunto: “Ci sono strutture italiane a cominciare dalla Protezione Civile, fortemente impegnate in tutto questo: credo che sia uno dei doveri di uno Stato e di un Governo impegnarsi sempre di più“.

C’è da chiedergli a quale Stato ed a quale Governo lui faccia parte. La fame di retoricalo fa pronunciare la frase “un grande paese” senza tener conto di ciò che nel suo mandato è accaduto e che di “grande” non ha nulla se non la sfiga (parola non più volgare da quando pronunciata da un suo vice ministro nei confronti dei giovani). Non voglio pensare minimamente, anche perchè non sono superstizioso, che sia lui proprio ad avercela portata in eredità.

Vero però è, che da quando è arrivato, ci ha portato in dote, oltre ai “benefici” sacrifici anche alluvioni e smottamenti in serie, affondamenti, terremoti ed ora anche la neve proveniente da quella Siberia e che a completare il quadro ci ha anche tagliato il 30% del suo gas russo.

E se Monti spara freddure, a far cassa di risonanza al freddo evento, ma con una calda “rigenerante polemica di cui si sentiva fortemente la necessità, è il Sindaco Alemanno, della città di Roma, che costretto a camminare a testa alta per non affogare nella m…a a causa dell’incapacità organizzativa nel fronteggiare una sformaggiata di neve sulla Capitale, che già soffre mille difficoltà di circolazione non appena scendono due gocce d’acqua, ha preferito scaricare tutte le colpe sulla Protezione Civile.

Il cui capo Franco Gabrielli rispedisce però al mittente con un «gli errori palesi nelle pianificazioni di Roma sono sotto gli occhi di tutti». Ma alla fine poi, forse si è trattato solo di un “malinteso” dettato da una valutazione errata di numeri, che se da un lato chiarisce il perchè venutosi a creare, dall’altro fa emergere l’incopetenza di chi preposto poi a valutare i dati ricevuti. Infatti quando si parla 15-35 mm ci si riferisce a cumulate di precipitazione di acqua equivalente: i tecnici, che leggono le previsioni e le traducono in informazioni intelligibili per tutti, sanno bene che 1 mm di acqua corrisponde a circa 1 cm di neve. Evidentemente qualcuno ha letto i dati valutando i cavoli per fischi.

E qui Diversamente Giovani, si sente doverosamente sollecitata almeno per una volta, aspezzare una lancia nei confronti di un’amministrazione che almeno fino ad ora, sembra aver reagito in maniera positiva a questa emergenza.
Dicevo quindi che fortunatamente almeno per noi, non tutti i Sindaci si chiamano Alemanno e si fidano solo (e dopo che i buoi sono scappati dalla stalla) dei dati forniti dal servizio di metereologi dell’Aeronautica Militare. E non tutti si chiamano Monti, dispensatore di frasi ad effetto, ed a quanto pare il più delle volte negativo.

A Senigallia, sembra che i danni derivati dall’ultima inondazione, siano serviti quanto meno a maturare una maggiore esperienza a livello organizzativo per far fronte ed in tempo, ai bisogni che in simili frangenti la città ed i cittadini si attendono da parte dell’Amministrazione. E’ stato costituito immediatamente in Comune un nucleo operativo, sono state chiuse immediatamente le scuole, già dai primi fiocchi di neve è iniziato lo spargimento di sale e l’organizzazione dei mezzi e degli uomini per la pulizia delle strade si è messo subito in moto.

Sulle pagine di Facebook il Sindaco si è premurato di dare suggerimenti e fornendo in tempo reale la decisione sulla chiusura delle scuole. E qui, però, non posso farne a meno, di far notare che mentre il Sindaco Mangialardi organizzava questa specie di servizio pubblico in forma privata sotto il suo profilo, servizio a dir poco utile (dico ciò sperando che non me ne voglia il Consigliere preposto alle incensazioni ed a cui, così facendo, sto rubando, ma solo occasionalmente il lavoro), l’unica pagina su FB rimasta senza alcun avviso era proprio quella del Comune di Senigallia. Pagina che al momento in cui sto scrivendo è ancora ferma al 29 dicembre del 2011. Ritengo invece che sarebbe utilissima proprio in questi casi di emergenza, corredarla di continui comunicati stampa e numeri telefonici a cui rivolgersi. Altrimenti a che serve e quando serve? Per divertimento a cazzeggiare quando magari si dovrebbe lavorare? Si parla o no di voler informatizzare tutto ? Poi ci si perde in un bicchiere d’acqua??

Allora si posti non solo eventi, ma anche e soprattutto i Comunicati Stampa utili, importanti e principalmente in tempo reale. Altro lavoro da fare sarà quello di allargare il numero di “Amici” con un’adeguata pubblicità onde alimentare al massimo, in caso di necessità, il passa parola.

mercoledì 8 febbraio 2012

Diversamente giovani, ma sempre ed ugualmente inc…inviperiti!


Nel mirino l'ordinanza contro le polveri sottili (che ha lasciato il male come era)


Era il 5 aprile di appena un anno fa che intitolavo un articolo “La declinazione del verbo rispettare: Io rispetto… Voi rispettate? No? E perché?” in cui analizzavo la nuova ordinanza per contrastare le polveri sottiliattraverso il blocco del traffico. Premetto: so già che anche questo “grido di dolore” cadrà nel completo oblio del menefreghismo della politica locale. So anche che chi lo leggerà, si e no andrà oltre questa riga e magari con un gentile epiteto che a scanso di equivoci rispedisco al mittente. Ma è una forma come un’altra per sfogare tutto il mio malcontento e la mia delusione verso coloro che ci “comandano” per il nostro bene e che a loro discolpa hanno il solo fatto che li abbiamo eletti.

I nostri politici locali, provinciali e regionali, a seguito di questa ordinanza, suggestionati dalla bontà di simile idea, si erano quasi autoconvinti di essersi scottati nell’averscoperto l’innovativa formula dell’acqua calda.

Le polveri PM10 sarebbero così svanite d’incanto, pensavano, magari facendoci su anche un po’ di cassa, che male non fa. Invece doppia fregatura. L’inquinamento è rimasto invariato, le multe sono state fatte a quattro disgraziati che però hanno lasciato le casse vuote, come lo erano prima.
I più penalizzati erano coloro che possedevano vetture pre-euro, euro 1 e 2, che potevano circolare solo al sabato, o venivano autorizzati a prenderle dalle 12 alle 14,30 o la sera dalle 18 e di notte per andare a “lampare”.

Quest’anno la scena buffa si ripete (alla faccia delle politiche sociali che dovrebbe tutelare i meno abbienti), con l’aggravante di averla mandata in opera in anticipo e quindi con una recidività che penalizza ancora maggiormente la sufficienza di chi ne ha sottoscritto il testo: nessuno scampo per loro per aggrapparsi a quelle scusanti patetiche o a volte autoritarie, che solitamente vengono usate in questi casi.

Questa volta non mi ha scritto nessuno, non ho avuto telefonate di sorta da qualche cittadino, evidentemente a Senigallia ad essere colpito da questo provvedimento, anche quest’anno sono solo io, il solito c… o, il solito morto di fame che non ha cambiato auto euro 2, ma che continua a pagarne diligentemente bollo, assicurazione ed il ricarico della batteria che inesorabilmente si scarica per via del fermo.

Ma la soddisfazione maggiore (pardon, io non mi reputo né tanto scemo né ancor più cattivo, quindi la parola più giusta forse è “rivalsa”) è in quel poter fare una allegra, scherzosa, virtuale pernacchia a chi non capiva, non capisce e non capirà anche per gli anni a venire (perché nulla cambia se non lo si vuol cambiare) che con questedisposizioni, invalidanti solo una manciata di sfigati, hanno lasciato il male come era.

Le prove sono QUI e QUI: i dati emessi dalla Provincia di Ancona, rilevati dalla centralina senigalliese, rendono evidente che i minimi di 50 ug/mg vengono superati agevolmente, con o senza l’inquinamento delle auto antidiluviane. Non credo, ma non sono un medico, che toccando valori di 45 ci si possa dichiarare fuori pericolo. Ed allora?

Dati provinciali sull'inquinamento a SenigalliaUsando l’equità di Monti, dedita a colpire i soliti noti, credo allora che si sarebbe dovuto proseguire con un altro divieto. Nelle giornate di sabato e domenica, quando noi inquinatori siamo autorizzati a percorrere le strade della città, sarebbe stato giusto vietarle ai cicloturisti e podistiche respirerebbero maggior quantità di pm10.

Magari, io lo scrivo in chiave ironica logicamente, ma che verrà letto in chiave altrettanto polemica, consigliando diesercitare i loro sport amatoriali nei polmoni cittadini, vale a dire quei parchi, ma che dico parchi, boschi, che dall’Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, in tanti ci invidiano: quello delle Saline, con tanto di antenna per la telefonia e quello della Cesanella, dono di Autostrade. Calcolando, poi, che in queste giornate pre e festive, i boscaioli e gli spaccalegna impiegati nella cura dei secolari alberi, riposano e quindi non si apporta alcun fastidio.

Mi dovrei dire soddisfatto, ed invece no: sono oltremodo imbufalito. Le ragioniovviamente sono due: la prima perché continuo a respirare aria insalubre e la seconda perché il mio particolare personale sacrificio, come proprietario di una pre-euro fuorilegge, non è servito a nulla.

Un punto a favore (logicamente di ironia trattasi) dei Settecervelli nostrani, dalle poche idee ma in compenso confuse, è che hanno o sono in procinto di ridurre anche i chilometraggi dei mezzi pubblici. Si guardi bene, sempre non per colpa loro, ma per quelli di un gradino più su, che danno ordini che non vanno discussi, ma eseguiti.
I treni sono ormai un dolce ricordo, la stazione è solo un punto di ritrovo di “diseredati” e le politiche dalle varie P e p risultano sempre più indigeste. Ed i motti siciliani di questi giorni lo stanno ad indicare. Che la pacchia sia finita?

Noi cittadini, la plebaglia, siamo abituati a soffrire; sono i comandanti di lungo corso e quelli di acqua dolce che devono riflettere prima di prendere decisioni schettineggianti che potrebbero portare le “navi” municipali a schiantarsi sugli scogli.

venerdì 3 febbraio 2012

Monti come il posto fisso : è solo Monotonia


di Franco Giannini

L'avevo criticato perchè non parlava. Mi sbagliavo! Meglio che ritorni nei suoi silenzi!

Io sono stato uno che nel suo cammino quarantennale di lavoro, malgrado la mia buona volontà nel volerla cercare, non sono riuscito a conoscere quel tipo di monotonia, tanto vituperata dal nostro Presidente del Consiglio.
Lui non può neppure immaginarlo quanto avrei voluto crogiolarmi in quella monotonia di cui parla. Ma la colpa evidentemente non è la sua, è
solo dovuta al fatto che non conosce, povero il nostro tapino, la "bellezza" del rovescio di questa medaglia. Allora gli racconto io la mia testimonianza, ormai fortunatamente superata, in quanto monotono pensionato, di persona a conoscenza dei fatti.
In quarant'anni di, come suol dirsi, "onorata carriera", ho cambiato, e non certo per volontà mia, ben 6 posti di lavoro.
Quindi grandi soddisfazioni, un bagaglio di esperienze positive, stando a quel che dice il professore. Sappia allora che queste esperienze positive sono maturate dopo due fallimenti delle imprese in cui lavoravo. Non ho mai, però, fatto un giorno di cassa integrazione, mi sono sempre rimboccato le maniche, sono stato alle dipendenze, ma mi sono anche cimentato inventandomi anche come imprenditore artigiano. Fintantoché un bel giorno amici (a lei vicini) di una banca (che sta attualmente pagando in borsa gli stessi sputi in faccia a suo tempo distribuiti), ad una mia richiesta di mutuo per rinnovare la tecnologia dell'azienda (che nell'arco di 6 stava completamente cambiando) e non per comperarmi un appartamento che non sono mai riuscito ad avere, me lo ha completamente rifiutato con la motivazione :"Lei è una persona onesta e lavoratrice ma la nostra banca non è un'opera pia, ci spiace, ma se non ha garanzie...". Al che ho chiuso anche questa esperienza prima di finire nel lastrico. Sei mesi per cercare ancora un lavoro, anche perchè avevo superato i 52 anni. Ricordo che trovai una persona con le caratteristiche tipiche del nostro "garagolo" (ovvero la tanto descritta "crucetta" anconetana : brutta fuori, spigolosa e ruvida, ma buona dentro (come animo). Mi sono rimaste indelebilmente incise nella memoria, le parole con cui gli risposi ad un suo più che onesto conoscere, nel colloquio, qualche cosa sulla mia persona, su quello che poteva essere gli studi fatti, insomma, il mio C.V. La mia risposta, ed oggi a bocce ferme può anche risultare un pò spavalda (ma non voleva certamente esserlo, semmai dettata dall'esasperazione!) fu :" Signor M....i, sono venuto qui da lei a chiedere lavoro, solo perchè mi hanno assicurato che ha necessità assoluta di mano d'opera. Ho un titolo di studio da ragioniere che non mi è mai servito a nulla, quindi non ne tenga neppure conto, ho lavorato come impiegato, ma ho anche i calli nelle mani e spalle robuste per farlo da operaio. Non è il lavoro manuale che mi spaventa, è l'incertezza di quanto lo potrò trovare e se lo posso trovare. Mi metta alla prova subito in qualsiasi settore anche da ora, ma devo risolvere un problema e subito, in giornata. Non posso perdere ulteriore tempo con il solito, grazie le faremo sapere. Io ho bisogno di uscire di qua sapendo se questo mese potrò pagare o meno l'affitto di casa...". Lo vedo ancora toccarsi la barba e ruvidamente chiedermi se avevo una sigaretta da offrirgli:"Vedi - mi dice - fumo solo qualche sigaretta quando sono nervoso e mai le mie, ma guarda non è una battuta che faccio è perchè se poi ho il pacchetto, me lo fumo tutto.
Nervoso con il lavoro che faccio, lo sono sempre. Se quanto mi hai detto, me lo avesse detto un giovane, lo avrei cacciato con un calcio in culo, ma tu hai appena qualche anno più di me e leggo nei tuoi occhi l'esasperazione. Per quanto mi riguarda, Lunedì (era ricordo di giovedì) vieni al lavoro, con i documenti che ti richiederanno in amministrazione, per quello che concerne l'affitto, dipende da te e dal tuo comportamento.". A cui fece seguire una fortissima stretta di mano
che stava a significare più di tante parole e da quel giorno un assoluto rispetto che poi si è tramutato in una smisurata fiducia e che sono durati e durano tutt'ora, oltre che con lui (che non c'è più) con tutta la sua famiglia.
Se anche Lei, caro il mio Professore, dall'alto della sua cattedra, avesse superato questi marosi, con tutta probabilità, avrebbe evitato di sparare corbellerie offensive di simile gravità. Non è monotono avere un lavoro fisso, ma divenire dei "fissati" e stressati a furia di cercarne uno qualsiasi e di sentirsi dire quella frase che suona come una presa per i fondelli, quel "faremo sapere". Una vigliaccheria espressa in due parole. Mi chiedo se si sia posto la domanda se anche un Andreotti, un Napolitano, una Bonino, un Colombo, un D'Alema e tantissimi altri loro colleghi, si sentano monotoni, non avendo fatto, nella loro vita, altro che sedere in quegli scranni imbottiti.
Ma da inserire in questa lista di monotoni si dovrebbero aggiungere anche imprenditori, banchieri, Finanzieri, e perchè no, Militari di carriera, Professori (e lei ne dovrebbe conoscere nelle baronie dell'Università), figli nulla facenti con il solo merito di essere nati in famiglie agiate. Ma lo so, oramai ce lo ha insegnato, come al solito è più facile partire accanendosi con la carne di bassa macelleria.
Mi chiedo se si sia posto anche la domanda se i nostri giovani (di cui il 30% senza occupazione) abbiano spazi lavorativi in cui poter attingere e scegliere un posto di lavoro.
Mi chiedo se si sia posto la domanda se legato al problema della mancanza di posti di lavoro, non ci sia anche quella della mancanza di alloggi per i giovani. Se trovano un posto, grazie ad un miracolo di Lourdes, fuori della loro città, con uno stipendio da fame di neppure mille €, poi trovano un'abitazione ad un prezzo loro accessibile. All'estero, hanno gli ostelli, noi che abbiamo, giusto i campi nomadi.
Mi chiedo se si sia posto la domanda, se con l'attuale situazione, i cittadini possano ancora sopportare attese di mesi prima che venga presa una decisione su come affrontare questo problema lavoro. Il tempo stringe (come quando parlavo sopra del mio caso con l'affitto) a cui vanno date risposte immediate (come quella che mi ha dato il mio datore di lavoro) e non
certo come sta operando la Fornero, con un continuo stillicidio di incontri con sindacati, confindustria, con un dire, ritornare sui suoi passi e ridire. L'unica mutazione che ho visto in questa donna, è con quale velocità sia passata dalle iniziali lacrime di coccodrillo al perenne ed irritante sorriso. Se stesse per me, vi chiuderei a chiave tutti dentro una stanza, con le stesse
modalità del Conclave. Unica possibilità di uscita, l'aver risolto il problema.
Ma il Problema grave è che voi, politici tecnici e non, non riuscite, malgrado voglio credere alla vostra buona volontà. ad immedesimarvici in tali situazioni. Se uno muore di fame, ed è agli estremi, come lo sono oggi i cittadini italiani di serie B (oltre il 50%), non è che campa qualche giorno, solo perchè sa che voi state "discutendo" del loro problema. Anzi li fa campare male anche negli ultimi loro istanti di vita con le vostre frasi che certamente non tranquillizzano, bensì
esasperano tutti, salvo che a suoi simili, gente dalla panza piena fin dalla nascita. Ma la cosa che mi esaspera ancor più e non mi lascia vedere via di uscita, sono onesto e stupido da ammetterlo, è che dopo di Lei, non vedo gente capace a risolvere questi problemi. Su chi si deve far conto su monotoni personaggi quali Bersani ? Vendola ? Casini ? Fini ? Berlusconi ? e quelli che non indico non è che siano esenti da incompetenza, solo che sarebbe un allungare una monotona lista.

Questi i Commenti dei lettori di Senigallia Notizie.it :

Mary C.
2012-02-06 09:17:12
Io non so cosa sia la noia lavoro 8 ore e qualche volta faccio gli straordianari alla catena di montaggio So bene invece cosa sia la fatica tediosa e fisica che logora la mia mente e il mio corpo Io non so cosa sia la noia sto sull'impalcatura nei cantieri sotto il sole cocente a sudare come un'ossesso o a tremare di fredddo con la bora e la nebbia che mi entrano nelle ossa Io non so cosa sia la noia mi arrabbatto e corro tra lavoro fuori e dentro casa, figli da seguire e anziani da assistere Io non so cosa sia la noia sto in un ufficio polveroso tra pratiche di 730, Irpef, Ilor, Iva a far quadrare bilanci Io non so cosa sia la noia, sto tutto il giorno a camminare per cercare un lavoro e se lo trovo è per poco tempo e mal pagato Io non so cosa sia la noia.... e il poco tempo libero mi tocca usarlo per imprecare contro chi mi sta prendendo per i fondelli!!!
Narez Yuri Nolli
2012-02-06 09:50:34
E' una storia toccante la sua, ma rispecchia perfettamente la situazione che vige ora in Italia. Io sono un ragazzo di 20 anni e per quanto io riesca a sforzarmi non riesco a trovare un posto di lavoro. Ogni tanto vengo chiamato da qualche agenzia per un lavoro "occasionale" che dura per lo più qualche giorno... meno di una settimana di solito. La mia situazione famigliare è molto delicata ed è dura andare avanti, richiede troppi sacrifici ed il risultato è quello di non riuscire a vivere, ma a "sopravvivere".
Franco Giannini
2012-02-06 12:55:20
Questi sono i pensieri di due nostre ministre che si possono accettare, ma, almeno da parte mia non certo condividere. Il primo è della Cancellieri il secondo della Fornero :"Noi italiani siamo fermi al posto fisso nella stessa città di fianco a mamma e papà" - Magari lo avessimo distante, ma il tragico è che non lo abbiamo proprio!!!! :"Bisogna spalmare le tutele su tutti, non promettere il posto fisso che non si può dare. Questo vuol dire fare promesse facili, dare illusioni". Questo secondo pensiero però dovrebbe ricordarLe che un ministro della Repubblica dovrebbe adempiere concretamente agli obblighi costituzionali che si è impegnato ad assolvere con un suo giuramento sulla Costituzione tra cui all'art. 1 si legge :"L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro..." Obbligo della Fornero è il renderlo attuabile subito, se non ne è capace, allora a casa o quanto meno continui a scaldare quel posto, ma tenga la lingua almeno a posto. Idem per tutti i suoi colleghi. Abbiamo compreso che a sputar sentenze sono discretamente validi, ma con sincerità delle frasi stupide e vuote i cittadini oramai ne hanno le balle piene.
ernesto
2012-02-07 01:00:40
Stimatissimo Franco, grazie di cuore per la Sua toccante testimonianza e per le critiche ai politici, vecchi e nuovi, che sono certo siano condivise dalla maggior parte degli italiani.
Claudio
2012-02-07 16:06:54
Sembrerebbe una storia d'altri tempi. Io penso, caro Franco, che a quel signor M. dovresti, o meglio dovremmo fargli un monumento, con la scritta" L'ultimo gentiluomo", e poi invitare tutti i politici, da Berlusconi a Scilipoti fino allo "sfigato" di Martone, e anche gli attuali "professori", per raccontargli la storia. Cambiando argomento, vorrei dire che la Fornero, mi ha proprio deluso. La "Madonnina di Civitavecchia", come la definita Travaglio, prima piange per dire "sacrifici", e in questi giorni sta sparando stronz.... che neanche una persona che ha la 3° media sparerebbe, altro che professoressa.....
martin pescatore
2012-02-07 18:50:19
Complimenti Sig. Franco la sua è una toccante storia e testimonianza,sulla quale parecchie persone politiche dovrebbero molto riflettere,è la storia (penso)di tantissime altre persone oggi in Italia (me compreso).La FORNERO non mi è mai piaciuta dal primo giorno che si è presentata,piangeva secondo me,perchè si vergognava di ricoprire un ruolo di cui non era all'altezza....ed era un'altra sanguisuga incompetente come lo sono tutti i politici che ci governano......