lunedì 25 aprile 2011

Oggi 25 APRILE ancora una Festa non solo una data !!
















Una FESTA che, per le affermazioni di pochi, che siamo obbligati a sentire (ma non ad ascoltare), è condivisa da tutti quelli che vedono il nostro come un Tricolore e considerano il verde, no un vessillo, ma solo ed esclusivamente uno dei tre colori. (FG)

domenica 24 aprile 2011

Volti e nomi della Senigallia celebre ma modesta n°12: Francesco Buontempi


































































































Originali, belle, artistiche e per gentile concessione dell'artista Francesco Buontempi "Bont" anche gratuite a chi volesse impostarle sul proprio Desktop.

di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

La sua formula per belle foto: passione + arte + sensibilità + riflessi + senso della luce e… un obiettivo


Lo incontro al Beach Bar, terminato il suo turno di lavoro. E’ tardi, quasi le 24 stanco ma anche felice dell’incontro perche gli dà la possibilità di parlare di quell’interesse primario che ha, subito dopo quello per le persone più care.
No, questa volta, cari lettori, la mia attenzione non è focalizzata (il termine è però ad hoc) né su una ballerina, né su un musicista, né tanto meno su di uno sportivo (al più su un tifoso!). E’ un artista, un dilettante, ma con il piglio da professionista, uno che ha fatto dell’immagine il suo hobby preferito: Francesco Buontempi, in arte "BONT".

Giovane, ancora sul mercato perchè celibe, nipote di una nonna dal nome famoso, nel commercio senigalliese di Corso 2 Giugno, che rispondeva a quello delle Confezioni "Severina" e che forse proprio per un suo innato e sconosciuto (al tempo!) senso artistico, sceglie di frequentare l’Istituto Alberghiero Panzini dove poi conseguirà il diploma di Cuoco. Mestiere che abbisogna di tecnica, ma anche di fantasia e arte, per le godurie del palato si, ma anche degli occhi.

Francesco Buontempi "ospite" all’Arena ItaliaE’ il 1° Maggio del 1988 che, unitamente a due altri suoi amici dell’Istituto Alberghiero Panzini, di cui era allora Preside il Prof. Alfonso Benvenuto, vede iscrivere il suo nome sul "Guinness dei primati" confezionando la torta più lunga del mondo di ben 591 metri.

Era quindi predestinato che il suo primo lavoro non lo svolgesse in una cucina, ma in una pasticceria dove gli accostamenti di colore, la scelta del soggetto, prima ancora che la dolcezza, producessero, con l’impatto che l’immagine crea da dietro la vetrina, l’effetto calamita dell’attenzione di passanti golosi e sperabilmente futuri clienti.

Mareggiata al porto di Senigallia, foto di Francesco BuontempiE’ una delle pasticcerie più celebri di Senigallia, quella della famiglia Roccati, che lo scopre e lo prende quindi alle sue dipendenze e lo porterà anche a Madonna di Campiglio, quando questa deciderà di spostarsi là. Ci resta per 6/7 anni poi la pasticceria decide di emigrare a Bologna ed allora Francesco decide di ritornare a Senigallia o meglio… in Ancona dove apre un’attività completamente diversa da quella che aveva fin ad allora svolto, ma che evidentemente risentiva di un certo influsso che le aveva trasmesso nel DNA la nonna Severina.

Così apre una "bancarella" in Corso Mazzini, ma dopo 5 anni di attività decide di smettere e ritornare a Senigallia dove dà vita ad una Pizzeria e Birreria al Vallone.
Poi dopo due anni un’altra svolta che lo lega già da 5 al locale dove ci troviamo.

Ma il primo incontro di lavoro è importante, non tanto per il ruolo professionale, ma perchè gli offre l’opportunità di conoscere Mario Roccati, che non è solo il suo datore di lavoro, bensì diviene la sua musa e che lo inizia nell’arte fotografica, in quanto era un appassionato di fotografia. E’ con Roccati quindi che comincia a scattare le sue prime foto, a frequentare i primi laboratori di sviluppo e stampa.

Porto di Senigallia, Foto di Francesco BuontempiSi perchè ancora le macchine digitali non erano state inventate e si affidava le "proprie creature" all’artigiano fotografo di fiducia. "Io affidavo i miei rullini - ricorda "Bont" - a Nevio Arcangeli, uno dei fotografi storici di Senigallia". Sorseggia per un attimo la sua Coca, fa tintinnare i tre cubetti di ghiaccio, fissa lo sguardo sulle bollicine che salgono dal fondo del bicchiere e come da loro ispirato mi racconta senza guardarmi: "Attraverso Roccati, ho anche avuto modo di conoscere il grande Mario Giacomelli, di cui il mio datore di lavoro era amico, ricavandone utili consigli e altrettante utili critiche. Mi ricordo che Roccati un giorno mi suggerì di fargli vedere alcune delle foto che avevo scattato. Io allora velocemente andai nel retrobottega a prenderne una decina e gliele sottoposi con soggezione, ma felice di avere un giudizio da un simile talento. Lui dopo averle esaminate, me le ridiede con una esclamazione lapidaria: "ben fatte… ma cartoline!". Però era anche il tipo che ti dava consigli e che ti spingeva a fare di più. Infatti la volta dopo, scartandone ancora diverse come "cartoline" lo sentii pronunciare "… Ohhh… vedi??!! queste sono diverse dalle normali cartoline, hanno qualche cosa di più…".

Rotonda a mare, Foto di Francesco BuontempiGli chiedo che cosa ne pensa della Fotografia di oggi: "Sono molti coloro che pensano che il valore del fotografo dipenda da quella economica della macchina. Ho sempre il ricordo di Giacomelli con una sua macchinetta tenuta stretta con delle strisce di nastro adesivo. Anche le macchine digitali hanno appiattito quest’arte. Anche se l’occhio di un esperto sa ben riconoscere la bella cartolina dalla bella foto per il taglio dell’immagine, per la luce, per i riflessi, per il gioco delle ombre, per i colori che non alterano la naturalità del soggetto. La foto deve nascere in tutte le sue pecurialità, prima del click, nella testa del fotografo".

Uno degli abituè del locale si alza e andando verso la porta lo saluta con un "Buona Bont", a cui risponde con un cenno della mano ed un sorriso.

Pescheria del Foro Annonario a Senigallia, Foto di Francesco BuontempiNe approfitto per rivolgergli incuriosito quali siano stati prima e quali lo sono ora i suoi amori di fotografo, inteso logicamente come macchine: "Ma sai Franco che mi prendi in contropiede… aspetta … è stata una Yashica reflex Fx3-2000, si… e poi dopo un pò… mi ricordo che esaudii un desiderio che avevo lungamente rincorso, acquistando una Contax 167MT, la migliore. Poi è venuto il tempo delle digitali e mi sono adeguato acquistando una Canon 450d, abbastanza semplice, con due obiettivi: Zoom 18/55 e 75/300".

Mi avventuro allora in una domanda dal sapore come preferisci le Bionde o le More, qui invece si parla di foto ed è quindi quasi un rito porre il punto di domanda su B/N o colore?: "Sicuramente, almeno per me, il B/N è quello che ti offre più possibilità per lavorarci e produrre una foto artistica".

Portici Ercolani di Senigallia, Foto di Francesco BuontempiL’ora è tarda, lui anche se non lo dà a vedere, ritengo sia stanco ed allora gli chiedo a finire questo piacevole incontro, almeno per me, quali sono i suoi migliori lavori e quali sono o crede che siano le sue migliori qualità: "Ma lo sai che mi emoziano il rivederle nelle notte insonni e che le rivedo volentieri anche dopo innumerevoli volte. Non lo so se sono un megalomane o meno, solo che le guardo, le studio, mi faccio autocritica, mi domando se forse avessi fatto in un altro modo… ma quella che ricordo con piacere è quella dei gabbiani all’interno del porto canale sotto le forti raffiche di bora.
Le mie foto vorrei che esprimessero, almeno questo è il mio intento, la sensazione di silenzio, di solitudine, di tranquillità. Se qualcuno ci trova questo, sta a significare che ho centrato il mio obiettivo. Far provare una sensazione particolare a chi guarda l’immagine e che non è quella reale. I soggetti che preferisco sono sicuramente quelli che la natura mi offre e con un particolare riguardo agli eventi atmosferici con il gioco delle prospettive
".

Porto di Senigallia con i gabbiani, Foto di Francesco BuontempiSto quasi per spegnere il PC, quando mi chiede con la stessa soggezione di quando mostrò le foto a Giacomelli: "Franco posso chiederti un favore… quando pubblichi l’articolo, sarebbe possibile rivolgere un ringraziamento a coloro che mi hanno aiutato offrendomi la loro disponibilità di spazio? Si… grazie. Allora un vero ringraziamento di cuore va alla mia prima fan, mai nome fu più azzeccato, Benedetta detta "Biby" del Roxy Bar, per l’ospitalità che mi ha concesso permettendomi l’affissione dei miei lavori sulle pareti dell’esercizio".

Per chi legge, invece i suoi lavori sono e saranno pubblicati su 60019.it nella rubrica - tutta da sfogliare - "Una foto al giorno" o sulla sua pagina Facebook.

Foto di Francesco "Bont" Buontempi

Questi i commenti del lettori di 60019.it

Scritto da LorenzoMan il 21/04/2011 ore 09:27
Io e il Bont ci siamo conosciuti nella nursery dell'Ospedale di Senigallia, io uscivo e lui arrivava. Abbiamo fatto insieme elementari, medie, militare e un sacco di...zingarate. Ci vediamo alcuni periodi un pò di più, altri meno, abbiamo vite diverse, siamo molto diversi, ma restiamo amici, perchè certe cose non cambiano. L'ho sempre ammirato per un sacco di cose, gli ho sempre riconosciuto capacità molto speciali che, aggiunte alla passione, lo rendono bravo in quello che gli piace. La fotografia è forse la cosa che più rappresenta questa unione di capacità e passione, con dei grandi risultati di cui, io e mia moglie, ci vantiamo di scroccargli qualche copia ogni tanto. Mi fa piacere che altri si siano accorti di lui e, giustamente, ne tessano le lodi. Le mie, per affetto, sono troppo di parte.

sabato 23 aprile 2011

I GIOVANI DI IERI RACCONTANO - Capitolo 1° - 2° puntata



"MACHI' NON PIOVE, CHI' NON VENTA!"
Raccontandosi

ANGELA M.

Ho un ricordo da bambina, quando avevo15 anni, andavo a scuola ancora, ho fatto le superiori, c'era un uomo e, la verità, voleva far l'amore. Mia mamma voleva mettermi con questo, una volta ci siam messi dietro ad una porta, lui continuava che voleva baciarmi e io dicevo di no. Lui insisteva, dicendo che anche la mamma diceva che avrei potuto. La verità? lui mi ha detto vado via e ci vediamo quando decidi. Non si è fatto più vedere. Mia mamma voleva poer forza che prendessi quel ragazzo perchè era del nostro paese, io un bel giorno sono uscita, ho trovato una donna anziana che mi ha detto se volevo lavorare a Bari. Mi ha portato da un dottore bravissimo che mi disse: " Ti do 30.000 lire al mese per lavorare qui.". FFacevo che la mattina il dottore riceveva i pazienti ed io stavo davanti alla porta ed indicavo se potevano entrare. Ho vissuto tre anni a lavorare con quel dottore, poi ho conosciuto mio marito. Eravamo quattro amiche che andavamo a lavorare, si usciva solo la domenica, mio marito si affiancava a noi alcune di quelle sere. Poi, una di quelle domeniche, mi si avvicina da solo e mi dice che dovevo lasciar stare tutte le mie amiche e io gli ho risposto di no. Lui ha insistito, ha detto dobbiamo essere marito e moglie ... a venti annio eravamo sposati.
Da bambina non avevo un'amica, sempère da sola come qua. Abitavo in provincia di Bari, mi piaceva il silenzio come ora, che vengo in questa stanza e sto in silenzio o vo sopra e sto sola.
I miei genitori ... mio padre era bravao, mia madre invece mi sgridava spesso per via di quel ragazzo che vi dicevo prima. Io e mio papà eravamo che non ti dico, andavamo in campagna, sempre mi voleva, ero la preferita. Ho fatto una vita! Non mi posso lamentare e l'uomo che ho trovato era una meraviglia.
Il mio ricordo più bello è il mio papà, non lo posso dimenticare. Quando mi dovevo sposare è venuto solo lui, poi quando è morto, so io come ho sofferto.
I genitori devono volersi bene. Mio papà quando ho sposato questo uomo ha detto: "Voglio voi a casa. Se vuoi mangia sennò no, fai come vuoi, ma voglio che ci sei". Allora gli ho detto che saremmo andati il pomeriggio, io avevo già il primo figlio. Lui ha detto a mia madre che mi voleva aiutare e le ha fatto prendere il portafoglio e mi ha dato 600.000 lire e non l'ho mai dimenticato. Gli ho voluto tanto bene e ancora, se vieni in camera mia sul comodino, vedi che c'è la sua foto. Papà mi veniva sempre a prendere a scuola, non si dimenticava mai. Quando ero piccola ci siamo trasferiti a Roma con tutti, solo mamma è rimasta a Bari, papà lavorava, ha fatto la guerra.
La gioventù di oggi è diversa, ha cambiato.
Quando è salito al potere Mussolini ha detto: " Figli cari, voglio dire una cosa: la donna ha messo i pantaloni, peggio per voi, son cambiate le cose!" (fa il gesto delle corna) . L'uomo quando vuole bene ad una donna la deve portare nel cuore, oggi non è più così, oggi esce e ne trova un'altra. Lì bisogna chiudere il matrimonio perchè il marito deve volere bene alla moglie. Oggi secondo me la donna sta peggio.
Anche Mussolini diceva che aveva sia la moglie che la patacca. Ma quando è morto, l'amante moica è venuta, solo la moglie, la Rachele. Io l'ho conosciuta, una brava donna, bravissima proprio e a lui gli voleva bene, anche se lui si trattava con questa patacca. Io l'ho conosciuta durante le scuole.

ANNUNZIATA

D a bimba non giocavo, ero contadina. So gita imparà a fare la sarta sui 15 anni perchè a scuola si andava poco. A 8 o 9 anni givo a scola, poi a casa non c'era divertimenti. Le bambole ne avevo parecchioe, je facevo i vestiti, mi piaceva. Non c'era un bel pò di amiche, si andava alle feste per vedere gente, a piedi perchè non c'era neanche la bici, adesso hanno tutti la macchina.
Eravamo otto figli, io sono nata il mese di giugno ed ho un fratello gemello, sono gemella del segno dei gemelli, mio fratello è morto, eravamo tanto legati, ci volevamo bene, sai quando non c'è niente ci si vuole più bene. Eravamo tutti legati in famiglia, eravamo contadini, quel poco che c'era si divideva per tutti: pane e vino, l'olio ce n'era poco. La frutta solo se c'era per il campo e per andare ad una festa dovevi fare chilometri e chilometri a piedi per stare un pò in compagnia. Ho iniziato ad andarci che ero grande, in compagnia eh! Mica da sola! Il mio fidanzato non viveva distante, ero innamorata un bel pò, mi piaceva tutto di lui, era anche bello un bel pò.
Da ragazza se giocava a non giocà (ride), c'è poco da ricordasse! La campagna non era come la città, non vedevi la gente a spasso. S'andava a mietere e a battere anche perchè c'era compagnia, ma era faticoso, noi donne lo facevamo a gambe nude, te piccava tutto, eh quanto s'è tribolato!
Il ricordo più bello è quando mi sono sposata, ero felice e mio marito lo stesso. Ho avuto due femmine ed un maschio, che però è morto. La più grande sta bene, è sposata, l'altra pure, lavora, ma adesso col mutuo c'han da fa.
Con mio marito sono andata a vivere a Borgo Bicchia, ma sul più bello è morto, quando stavamo bene, la vita è così!
Quando mi sono sposata avevo un vestito bianco, c'erano i parenti. Con mio marito sono andata sempre d'accordo. Ogni tanto se stizzava e io, per farlo calmare, gli sistemavo la cravatta per andare alla festa!
I miei genitori mi han dato l'educazione, ero brava e li rispettavo. Erano severi tanto e quanto, ma poi cosa potevo fare di male ? Nemmeno la bici c'avevo!
I giovani d'oggi sono più svegli, vanno in giro, vedono di più, non gli do nessun consiglio, tanto poi fanno come je pare! Io solo dopo sposata mi son fatta il motorino, facevo i servizi, l'ho fatto per quindici anni, mio marito pescava. Si stava bene e ho sofferto tanto quando è andato all'ospedale, aveva mal di cuore.

continua....

venerdì 22 aprile 2011

Al Consiglio Comunale il mare, con la sua variante al piano degli arenili…


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

… e qui lo sbarco di 52 osservazioni e controdeduzioni con tanto di emendamenti al seguito!

Il suono della campanella, almeno per oggi, visto l’argomento trattato, viene agitata dal Vice Presidente del Consiglio, CICCONI MASSI, che alle 16,40 fa il solito appello nominale per controllare l’esistenza del numero legale. Poi, una volta appuratolo, passa immediatamente la parola a GIACCHELLA per la prima interrogazione, diretta all’Assessore Volpini.

Ma si comprende immediatamente, dal tono prettamente polemico, che non è lui il destinatario dell’interrogazione con oggetto i profughi ospitati a Senigallia, bensì coloro: "che in queste settimane hanno impazzato sulla stampa e sulla rete dandoci lezioni di ospitalità, di accoglienza e d’integrazione. A questi signori: a quelli dell’integrazione a costo zero, a quelli che come leader hanno Bossi-Fini, a quelli che gli stranieri "fori di ball", a quelli della politica dei respingimenti, a quelli che sulle locandine scrivono "Arrivano i libici, timori per il turismo, a quelli… - e prosegue la lista – farebbero, senz’altro bene leggere l’art.1 A della Convenzione di Ginevra…" E termina con il chiedere a tutti costoro che cosa è avvenuto in questi giorni a Senigallia in merito ai profughi libici, che poi così non erano, perchè sono arrivati solo tunisini con permesso di soggiorno. Non potendo fare questa domanda a costoro ecco perchè la rivolge all’Assessore ai Servizi Sociali.
VOLPINI rispondendo coglie l’occasione per ringraziare dell’opportunità che Giacchella gli offre, per fare chiarezza sul clima di incertezza che aleggia sulla situazione. Il ruolo dell’Amministrazione era quello di collaborare con le autorità competenti preposte e doveva dare una risposta, un contributo all’emergenza sbarchi. "Il nostro Comune – dice Volpini – è stato interpellato per ospitare 12 persone per cui siamo riusciti a trovare un posto a Casa Stella gestita dalla Caritas ed altri 10 posti alla Pensione Lory, su di un totale di 64 da distribuire in tutto il territorio regionale… E non tutti i comuni hanno risposto in maniera positiva… Ci avevano detto che si trattava di libici rifugiati e non tunisini. I 10 ospitati alla pensione Lory subito dopo l’arrivo si sono diretti verso la Francia in quanto in possesso di permesso di soggiorno come pure lo hanno fatto 9 di questi alloggiati a Casa Stella l’indomani del loro arrivo…". E prosegue: "Le ultime informazioni pervenutemi pochi minuti fa mi riferiscono che altri che dovevano essere ospitati altrove, sono in viaggio e stanno per essere ospitati alla Pensione Lory. C’è insomma un clima di incertezza… Da parte nostra c’è disponibilità all’accoglienza, però è anche vero che al momento viviamo in una sorta di limbo…".

La seconda interrogazione viene posta da FIORE, che si rivolge al Sindaco e pone la sua attenzione sulla proposta lanciata dall’IDV di istituire il mercato la domenica: "Ritengo che la scelta dell’Amministrazione di far recuperare le due date saltate del mercato, per il maltempo e per i 150 anni della Repubblica, in via del tutto straordinaria, la domenica, sia stata giusta, lungimirante e una prova generale per una proposta organica e permanente che potrebbe trovare molti consensi da parte dei cittadini, degli ambulanti e credo del Comune stesso. Questa interrogazione quindi vuole conoscere il punto di vista dell’Amministrazione su questa proposta… ed eventualmente come ci si pensa di muovere per dare concretezza…".
A rispondergli è quindi il SINDACO che dice come le due giornate festive siano solo servite per recuperare quelle perdute: "Non è nella nostra disponibilità – dice Mangialardi – prendere questo tipo di decisioni relative all’apertura di nuovi mercati tanto più di domenica, salvo appunto in particolari occasioni… Si può valutare, studiare, ma istituzionalmente sarebbe complicato. La città ormai si articola su date precise… La fiera di Sant’Agostino, il mercato al Giovedì… Si può interpellare la Regione per studiare alcuni casi particolari con date solo per eventi saltuari".

Per PAZZANI l’interrogazione verte sul problema sicurezza, sorveglianza a mezzo telecamere e viene posta al Sindaco: "…la volta precedente avevo posto una interrogazione simile e mi aveva risposto che la città era sicura. Ma dagli ultimi fatti avvenuti in Centro, ritengo che venga attuato quello che già stanno facendo altri comuni… Chiedo quindi se esiste un progetto di mettere la video sorveglianza anche in Centro, se c’è la possibilità di estenderlo anche alla Cesanella e la possibilità di un potenziamento delle Forze dell’Ordine".
Il SINDACO replica con il dire che il miglior controllo è quello fatto si dai mezzi ma in principal modo dalle persone. E così dicendo rivolge il suo ringraziamento alle Forze dell’Ordine tutte nonché al Prefetto che si è reso sempre disponibile ad ascoltare l’Amministrazione: "… ma lei sa che il poliziotto ed il vigile di quartiere per i tagli è stato tolto… Condivido con lei di incrementare la video sorveglianza sia per i problemi da lei sollevati come per tenere sotto controllo la ZTL fino ad arrivare a risolvere, al limite, il problema escrementi cani. Spero solo nel prossimo bilancio di trovare fondi… alla Cesanella già è stata indetta la gara a cui seguirà la fase autorizzativa e di posizionamento".
Pazzani, con il tempo a sua disposizione per la replica al Sindaco, precisa che lo scopo principale è la lotta alla microcriminalità e coglie l’occasione per rivolgersi a Giacchella rispondendo alla sua interrogazione. Afferma che le sue esperienze lavorative di agente di Polizia, maturate in diverse città come Padova e Torino, gli hanno fatto constatare come interi quartieri siano in mano agli stranieri, cosa questa che crea problemi. Il sistema di integrazione è sbagliato, se lo straniero lavora va bene, altrimenti no, perchè allora "… non è una ricchezza, è un costo".

L’interrogazione che sta a cuore a RIMINI rivolta al al Sindaco riguarda la strada della Gabriella dissestata dai lavori della Complanare: "No buche, ma voragini… si può monitorare quella zona visto il perdurare nel tempo dei lavori, anche con segnalazioni semaforiche per l’uscita dei mezzi dal cantiere?".
Il SINDACO si dice disposto a contestare questi problemi alla ditta appaltatrice dei lavori, che non è quella stessa della Complanare, in modo che fornisca una maggior sicurezza. Condivide anche che proporre la segnalazione semaforica potrebbe essere una soluzione.

REBECCHINI propone la sua interpellanza a Memè, risollevando un caso a suo tempo lasciato cadere, in merito alla mancanza di segnalazione al divieto di circolazione ai mezzi diesel pre-euro ed euro 1 e 2 posti al nord dell’entrata in città. Per intenderci essi sono posti venendo da Pesaro dopo la grande rotatoria posta davanti al supermercato del Maestrale. Per cui chi venendo da Pesaro va al Maestrale e poi se ne ritorna, trovandosi in una specie di "zona franca" pur essendo in territorio comunale. E se la legge è uguale per tutti, ciò non è giusto!
MEME’ fa presente come quella zona Nord sia una zona di confine e quindi più difficile da gestire, anche perchè Pesaro non ha emesso una simile ordinanza. Si prende l’impegno di controllare per vedere se ci sono possibilità di un posizionamento del divieto più spostato a nord.

Quella di MAGI GALLUZZI non è proprio una interrogazione, ma un assist per il Sindaco per parlare del successo avuto dal Comune sul contenzioso Piramidi risolto a suo favore contro l’altra parte, la Quadrifoglio.
Il SINDACO non se lo fa dire due volte ed è con orgoglio che esclama: "… è questa una sentenza che dà ragione alla buona politica… - e rivolto a Cameruccio - "… oggi con noi dorme sonni più tranquilli in quanto non mancava mai di ricordarci il sospeso giudiziario che avevamo…".
CAMERUCCIO tirato in ballo ribatte: "… prendo atto di questa sentenza, ma ce ne sono molte e molte altre, per un importo che si aggira intorno ai 38 mila €. Sono sopra le nostre teste e che ci auguriamo che anch’esse vadano a buon fine…".

La prima parte della seduta si conclude qui e serve come introduzione al piatto principale della serata con la relazione dell’Ass. CERESONI che introduce così la discussione sulla Variante al Piano degli Arenili: "La politica a volte arriva tardi… ma noi siamo in tempo per avanzare progetti di lavoro a questa variante". Per Ceresoni il "piano spiaggia" non deve essere visto come programma per una sola stagione, ma tanto di più, facendolo vivere per diversi anni. Ringrazia tutti coloro e ne fa l’elenco, che hanno partecipato alla stesura di questo lavoro che definisce "Pluralista" per la partecipazione e la trasparenza e "Res Pubblica" in quanto cosa di tutti. Un impegno notevole, composto da 51 temi, che ha richiesto un lavoro enorme.

Questa telegraficamente la lista di che cosa si potrà fare: si potrà ampliare l’ombreggiatura di un 1%; verrà risparmiato l’uso del suolo di ben 23.000 mq non tralasciando però la spiaggia libera; verrà attuata una politica di non cementificazione (ma di ri-naturalizzazione) dei fossi; ci sarà una semplificazione delle procedure burocratiche attraverso un colloquio diretto tra imprenditore balneare e uffici amministrativi comunali competenti; si costituiranno due aree (una al nord ed una al sud) attrezzate per ospitare turisti con animali di affezione; una particolare attenzione verrà riservata, oltre a quella obbligatoria stabilita dalla legge in materia di barriere architettoniche e già funzionante, a quel "quid pluris" che renda particolare, usufruibile ed appetibile il soggiorno ai diversamenti abili; inoltre ci sarà la possibilità di inserire vasche idromassaggio che però andranno rimosse a fine stagione; infine una tutela naturalistica con particolare riguardo alle "Dune".
Non si prevedono i rilasci di nuove concessioni (consumo zero), gli aumenti volumetrici di esercizi saranno limitati ad un 25% e comunque solo dopo l’eliminazione delle eventuali opere abusive, mentre l’occupazione di spiaggia libera sarà soggetta al vaglio del Comune e solo in caso serva per far spostare lo stabilimento che si trovi in tratti soggetti a forte erosione.

A questo punto CAMERUCCIO chiede al Presidente che dopo l’emendamento venga riconosciuta una sospensione per poterlo studiare. Sosta di 30 minuti che viene concessa da Cicconi Massi. Prima della sospensione prende la parola DONATIELLO, per i ringraziamenti a tutti coloro che hanno preso parte con lui, ai lavori in Commissione siano essi di minoranza che a quelli di maggioranza nonchè all’Ass. Ceresoni.

Si interrompono i lavori alle 18,45 e vengono ripresi giusto dopo 30 minuti con l’intervento di MARCANTONI che se concorda sull’enorme lavoro svolto, altrettanto non lo è sul fatto della rapidità. Infatti questo per lui, altro non è che il riassunto di un lavoro svolto negli ultimi 10 anni. Parlare di rapidità è quindi azzardato. Si parla di Associazioni tutte concordi, ma non sembra essere così, dal momento che si è ricorsi al Consiglio di Stato. Anche in merito al turismo dei disabili, qualche contrarietà c’è stata da parte di qualche Associazione. Anche sul piano erosione i provvedimenti presi, non per colpa del Comune ma della Regione, sono antichi e sbagliati. Per Marcantoni si parla di consorzi, della loro qualità che verrà poi successivamente stabilita, in base a che cosa e chi deciderà. Come in merito ai concorsi, prima i bandi poi le regole. Il progetto "Mare d’inverno" poi sembra un escamotage inteso solo a salvare capra e cavoli: "… Mi spiace, non condivido questo piano come non l’ho condiviso allora".

Per RIMINI il piano approvato a suo tempo e che si va a discutere è ampiamente mutato. In linea di massima è da ritenere positivo, ma lo si vede fatto più per la città e per i turisti. Mettere le vasche e poi ritirarle a fine stagione è economicamente non remunerativo. Un passo piccolo, però è stato fatto.

CAMERUCCIO polemicamente interviene rivolgendosi ai banchi della maggioranza: "Sarei voluto intervenire dopo, ma visto il vostro silenzio immagino che per voi è tutto chiaro. Attendete solo il voto… qualche cosa va riconosciuto… ma dall’8 luglio 2010 è la 6a variante… hanno dovuto modificare per togliere lacci e lacciuoli per dare sviluppo alle imprese… Strumento che fa un passo avanti, ma si poteva fare di più e meglio come detto dallo stesso Assessore…".

Per MANCINI invece ci sono delle zone d’ombra. La sua critica cade sul manufatto in costruzione nell’area a sud dell’arenile della Rotonda, squadrato come quello che si potrebbe costruire in un’area artigianale. Critica anche il materiale informativo distribuito ai consiglieri poco chiaro, con piantine in B/N e lancia con questo una stoccata: "Forse alla maggioranza poco interessa, perchè l’importante è il voto…".

A GIROLAMETTI il piano invece piace e da il suo parere favorevole, con l’elencazione di quanto c’è di buono e già espresso da Ceresoni.

Anche per REBECCHINI questa variante è stata varata in 4 mesi, ma questo per lui non è da intendere come un fatto positivo. Lo si è fatto perchè la Regione lo deve approvare. Un maxi emendamento poco chiaro e da studiare, però abbiamo l’acqua alla gola. Come sempre, per le pratiche amministrative, si arriva all’ultimo momento.

Nuova interruzione alle 20,30 e si riprende alle 21,45. Con innumerevoli interventi di carattere tecnico, per le varie osservazioni e controdeduzioni infarcite dagli emendamenti.
Evito di riportarli anche perchè alla 24,30 salta il collegamento radio.

mercoledì 20 aprile 2011

Massaggi Shiatsu al personale della Casa Protetta di Senigallia


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

Una delle "colonne infermieristiche" lascia l'incarico con un piacevole dono e ricordo

Marina Galli, dopo breve permanenza nello staff infermieristico della Casa Protetta di Senigallia, per il concretizzarsi di un richiesto trasferimento, ritorna alla sua terra di origine, con un altro prestigioso incarico da assolvere. Però prima di ritornare alla sua città natale, ha voluto salutare tutti i suoi colleghi offrendo loro un dono particolare.

Marina si deve sapere, oltre che infermiera professionale, ha conseguito dopo quattro anni di corso, l’abilitazione alla pratica di Massaggi Shiatsu. La Shiatsuterapia altro non è che una pratica che i Monaci Buddisti praticavano in Giappone fin dal VI° Secolo e che è una forma di manipolazione che si esercita con i pollici, con le altre dita e i palmi delle mani senza però l’ausilio di strumenti, meccanici o di altro genere.

Invitato, ma un pò scettico, partecipo quindi da attento osservatore. Il clima che mi accoglie, appena entro nella sala massaggi improvvisata, riconosco immediatamente già di per sè rilassante. Un leggero sottofondo di musica orientaleggiante che ricorda un po’ i tempi buddisti abbinato a un soffuso delicato profumo d’incenso. Una operatrice OSS della Casa è distesa sul materassino, ben rilassata, mentre delicatamente la palma della mano di Marina, preme leggermente sulla schiena tra le scapole, quasi timorosa di fare male o di risvegliarla da quel suo rilassamento.

Massaggi Shiatsu alla Casa ProtettaA questo ci penso io e con la mossa da pachiderma in una stanza di cristalli, rompo il silenzio con un: "Marina, ma come ti è venuto in mente di organizzare questa giornata di Shiatsu alla Casa?". Lei, allora alza quel suo viso sorridente che non è una prerogativa di oggi, ma che ha sempre sfoggiato, durante tutta la sua permanenza, con tutti gli Ospiti, Colleghi e Famigliari stessi degli Ospitati, trasmettendo sempre un’infinito senso di serenità, e con un filo di voce appena impercettibile mi risponde. Però comprendo subito che ho fatto una gaffe... in quel momento non si parla al conducente... il silenzio più assoluto deve avvolgere sia chi riceve sia chi offre questa tecnica di rilassamento, ed allora con un cenno della mano la fermo. Rientro nei ranghi, accendo il PC, metto giù un breve cappello, scatto qualche foto ed attendo la fine del trattamento.

Ad aiutarla ha reclutato un suo giovane collega, Marco Vallorani, anch’egli diplomato, che l’ha raggiunta da San Benedetto del Tronto, in veste di volontario e c’è pure l’onnipresenza della Casa, Zamira Elbaba, che se non diplomata, ha ricevuto l’investitura di aiutante in seconda dopo con corso accelerato da parte di Marina.

Ecco che allora si rialza dal materassino e sempre molto rilassata e sorridente mi risponde: "Un giorno parlando così per caso con Zamira, le raccontavo del corso che avevo fatto per essere abilitata ad esercitare questa tipologia di massaggi e così ci è balenata l’idea di portare questa esperienza a beneficio del personale della Casa, anche se per un solo giorno. Abbiamo poi approfondito il progetto con la Responsabile del personale la Sig.ra Sciocco che a sua volta ha informato la Direzione e finalmente ci è stata data la possibilità di questo esperimento che oggi è divenuto realtà".

Massaggi Shiatsu alla Casa ProtettaMentre faccio questa chiacchierata, altri prendono posto sui materassini. Non si sottraggono all’esperienza, mettendosi in fila, anche il Segretario della Casa il Sig. Fazi, la stessa Responsabile del personale la Sig.ra Sciocco ed il Vice Presidente Sig. Salvioni, costretto poi a rinunciare per il prolungarsi dell’attesa e il sovrapporsi di un altro impegno precedentemente preso. Per tutti un trattamento di circa 15/20 minuti.

La difficoltà maggiore che mi sembra che tutti i sottoposti alla terapia incontrino è quella di rialzarsi e riprendere il lavoro. Una cosa però è certa, tutti riprendono la loro attività con visi più rilassati, con la mente più distesa. Il più soddisfatto sembra essere il Segratario Sig. Fazi, che dopo il trattamento, chiede informazioni a Marco Vallorani sui tempi del trattamento (per un eventuale studio da prendere in esame per i dipendenti...?).

Ma la risposta di Marco: "Per una forma curativa si dovrebbe iniziare con due/tre trattamenti settimanali, per poi scendere ad uno/due ed infine ad uno definitivo di mantenimento. Considerando che il tempo per ogni seduta, non dovrebbe essere come quello odierno, bensì di 50/60 minuti cadauno... Quello che abbiamo fatto oggi è solo a titolo dimostrativo ed il rilassamento logicamente è temporaneo".

E con questa sincera e professionale spiegazione di Marco, forse o anche senza il forse, viene a cadere quel punto di domanda che avevo posto tra parentesi e quel probabile desiderio che era temporaneamente balenato alla mente del Segretario sfuma ancor prima di nascere.

A Marco ed a Zamira, il ringraziamento dei beneficianti. A Marina oltre a questi, va un caro saluto, un augurio di buon lavoro e che la sorte le sia sempre benigna di successi in ogni campo, e per finire un semplice ma immenso e corale GRAZIE da tutti gli Ospiti dai loro parenti che ne hanno apprezzato e la ricorderanno per la sua professionalità, disponibilità e gentilezza.

domenica 17 aprile 2011

Senigallia città con la Bandiera Blu ed un Consiglio Comunale... in Giallo!


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

La seduta del 13 aprile: leggera nei contenuti, molto meno in fatto di suspense…


Si alza il sipario come di consuetudine alle 16,50 con l’Appello nominale del Presidente MONACHESI, per la verifica del numero legale. Accertatolo passa immediatamente la parola a REBECCHINI in lista di attesa fin dal precedente Consiglio, in quanto arrivò in ritardo a proporre la sua interpellanza relativa alle condizioni precarie in cui versa la Chiesa delle Grazie.

Coglie l’occasione di rivolgere al Sindaco il suo apprezzamento per la bella giornata del FAI che ha regalato ai visitatori della chiesa, la fruibilità dei due chiostri, tutti ben puliti, onde per cui allarga i ringraziamenti anche all’Ass. Schiavoni ed all’Ass. Memè per il loro impegno organizzativo.

Chiesa delle Grazie a SenigalliaPerò sottolinea come la nota dolente stia tutta nelle condizioni, come già riportato da un blogger (e così dicendo indica il sottoscritto) in cui versano i muri perimetrali della chiesa, il soffitto con le infiltrazioni d’acqua e i canali piovani che si fermano a metà sui muri esterni, per non parlare delle opere d’arte bisognose di un rifrescante restauro. I vetrini posti sulle crepe risultano rotti, cosa che indica che il muro si è mosso. Chiede con ciò al Sindaco se l’Amministrazione sia interessata a sistemare questo patrimonio o meno.

MANGIALARDI ringrazia per gli apprezzamenti riservati alla giornata FAI condividendone la riuscita e l’importanza. Il tema posto da Rebecchini all’attenzione dell’Amministrazione ha bisogno di un intervento che vada dal tetto a tutta la struttura esterna, interna per giungere al giardino ed all’intera area di cui fa parte anche il Museo dell’Agricoltura.

Ma c’è il solito ma, devono andare individuate dove reperire le risorse. E conclude con il dire: ”... Comunque è un intervento che merita ed a cui daremo tutta la nostra attenzione!”. A Rebecchini a questo punto non resta che dichiararsi soddisfatto, per l’impegno che il Sindaco si è assunto ed aggiungendo: ”... anche perchè allungando i tempi si accentua il degrado!”.

La parola poi va a PAZZANI per un nuova interpellanza relativa agli arredi degli esercizi privati su suolo pubblico, che sembrano debbano essere cambiati secondo quanto specificato nel piano, dove si parla di tavoli e sedie con caratteristiche ben precise come legno, metallo e color antracite. E’ ancora il SINDACO a rispondere. Il piano parla di scelte armoniche ed attente e devono avere delle caratteristiche, ma la scelta dello stile e del modello è un’altra cosa. L’Amministrazione vuole facilitare l’occupazione del suolo pubblico, senza obblighi restrittivi per i vari esercizi. Pazzani si dice perplesso pur prendendone atto.

L’interrogazione di FIORE è rivolta al Sindaco per: ”... conoscere la posizione dell’Amministrazione in merito alla riqualificazione dell’Area degradata ex Fonderia Veco e la realizzazione di 24 alloggi in edilizia socialmente utile”. Questa sua richiesta di informazioni nasce dalla lettura su un quotidiano locale in merito ad un paventato contributo richiesto e non concesso alla società Novalis srl, come invece lo è stato nei riguardi del Comune e di Istituti Religiosi, specificatamente per gli Orti del Vescovo, i quali hanno partecipato a tale bando ed hanno ottenuto i finanziamenti. "Questa interrogazione – prosegue Fiore – per capire come si comporterà l’ Amministrazione nei riguardi del ricorso al TAR …. contro la Regione Marche e il Comune, come parte interessata, se è disposta a trattare e comunque a che punto sono i lavori per la ex Veco … solo per avere una informativa e tregistrare il punto di vista dell’Amministrazione su questa vicenda.”

E’ di nuovo il SINDACO a rispondere ribadendo che c’è grande soddisfazione, perchè il Piano Cervellati è quello che si ripropone di riportare le residenze dentro il Centro Storico. Il Progetto degli Orti del Vescovo da modo di accedere ad un finanziamento per alloggi a coppie e non solo, economicamente disagiate e 40 abitazioni a canone sociale è un vantaggio notevole. Detto ciò, rivendica alla sua Amministrazione questo che è un merito: ”Per tutto il resto – conclude – spero solo che prevalgano le intelligenze”. Fiore si dichiara: “... soddisfatto perchè una volta ancora Senigallia è leader nel sociale”.

L’interrogazione presentata dalla BUCCI, riguarda invece la ZTL di piazza Saffi. Che dice molto positiva ed utile, solo che si sono perduti tanti parcheggi per motorini e scooter. Chiede quindi se essi, terminati i lavori, sono stati previsti e dove. Le indicazioni richieste vengono puntuali da CAMPANILE che precisa che essendo l’area vicina ad una scuola, si creerà, come per altre scuole, aree pedonali. Una volta terminati i giardini Catalani, dove ora c’erano i parcheggi auto, verranno disegnati stalli per gli scooter. Altra scelta fatta dall’Amministrazione è quella di creare 50 cartelli di segnaletica, con l’indicazione del numero di parcheggi e la relativa ubicazione. Comunque di parcheggi per i motorini ce ne sono, ad esempio quello di via Pisacane, dietro il teatro. Verranno installate anche rastrelliere per le biciclette nel Centro Storico, e si potrà registrare la bicicletta mediante punzonatura in modo di rintracciarla in caso di furto: ”... ma una cosa è certa - conclude – bisogna comunque cambiare mentalità!”

CICCONI MASSI posta la sua interrogazione che rivolge a Memè e che rigurda le strutture poste sopra la Nuova Gioventù e sopra la sede del Gruppo Bandistico. Chiedendo se questi tipi di installazione che lasciano a desiderare come “bella vista”, siano stati sollevati all’attenzione dei Beni Architettonici, come avrebbe fatto un normale cittadino. MEME’ concorda con Cicconi Massi che non è un bel vedere. Però terminati i lavori verranno messi dei pannelli che renderanno tutto più accettabile. Tecnicamente però sono rispondenti all’uso strettamente funzionale dell’impianto di condizionamento. Comunque acquisirà i dati tecnici richiesti e li farà avere al Consigliere. Cicconi Massi gli replica che attenderà la documentazione, anche se a lui sembra che un altro posizionamento, laterale ed in basso, sarebbe stato più indicato che quello posto in alto.

Importante per SARDELLA il sottopasso di Via Mamiani, che chiede se possibile essere messo in sicurezza per pedoni e ciclisti, come da richiesta di commercianti e residenti della zona. A rispondere è ancora MEME’ che spiega che il sottopasso non è ancora completato quindi non fruibile e solo dopo che le FS lo consegneranno, potremo fare la messa in sicurezza. Sardella chiede a questo punto i tempi, anche indicativi. Memè si impegna ad informarsi ed informarlo di persona.

La parola poi viene concessa a CICCONI MASSI per un fatto personale che si rivolge direttamente al Presidente del Consiglio MONACHESI, spiegando che il tutto nasce per una infelice richiesta dell’IDV, di cui è il responsabile di spicco, ma non il firmatario dell’articolo, in cui si chiedono le dimissioni di tutti i consiglieri del PDL, per una non condivisione di un comunicato stampa. “Noi rispondiamo ai nostri elettori e non all’IDV. Lei ricoprendo il ruolo di vertice, non dissociandosi da chi ha scritto e non firmato se non con “partito IDV” conferma la richiesta di costoro. Gli chiediamo di dissociarsi, se non avverrà porremo le nostre decisioni all’interno di questo Consiglio Comunale”

Enzo MonachesiMONACHESI
replica affermando quanto per lui sia difficile assumere una posizione diversa da quella che occupa. Il partito prende delle decisioni che sono del partito. L’IDV non ha mai firmato con un nome i suoi articoli, perchè riporta, appunto le decisioni del partito e non del singolo. ”La figura del Presidente non mi è stata mai criticata. Io cerco di operare nella maniera migliore... Non può ricadere su di un Presidente del Consiglio la linea di un partito... Se mi chiede di riportare i toni in una certa caratura posso intervenire...” Ribatte Cicconi Massi: ”Parzialmente soddisfacente, ma mi sembra un po’ sibillina. Chiedo 10 minuti di sospensione per una riunione con i Capigruppo”. Questa viene concessa.

Ad un tratto ecco che si apre la stanza dove si teneva la riunione dei Capigruppo e tutto si tinge di “Giallo”.
CICCONI MASSI esce dalla stanza infuriato e parlando a voce alta, nervosa ed irritata rivolgendosi al Sindaco esclama: ”Questa è un offesa personale!”, prende il soprabito ed esce dall’Aula. Subito dietro gli si fanno Cameruccio, Rimini, Girolimetti, Mazzarini, Marcantoni e Pazzani, che lasciano anch’essi l’Aula in segno di protesta. Non si riesce a sapere il perchè e che cosa sia accaduto all’interno, bocche, come si usa dire in questi casi, cucite. Di più lo si saprà dopo la conferenza stampa indetta dal PDL per la mattina del 14.
Il SINDACO si dice imbarazzato e posticipa le dichiarazioni che doveva fare, al prossimo Consiglio Comunale.
Prende poi la parola per non aggiungere nulla di nuovo, MONACHESI dicendo che il Presidente ha riportato in riunione, quanto detto prima al microfono, vale a dire che le due cose non possono essere abbinate e del resto, deve proseguire i lavori.

Si riparte a 3 cilindri, con un’attenzione diluita. CERESONI parla del progetto di qualità dell’Hotel Marche, che porterà nelle casse comunali 750.000 Euro. REBECCHINI parla della sventata possibilità iniziale di mini appartamenti, mentre GIROLAMETTI esprime soddisfazione rispetto a come era stato paventato inizialmente con la richiesta di 40 appartamenti. E che oltre a non esserci più questa possibilità si aggiunge il vantaggio di 750.000 Euro in opere di urbanizzazione. DONATIELLO presenta un emendamento che viene apprezzato dal SINDACO .

BATTISTI introduce l’ OdG relativo al Rigassificatore di Falconara, illustrando il perchè del No e facendo tutta la cronistoria del percorso di lotta. A questo punto sarebbe stato sufficiente che tutti affermassero la condivisione di questo intento, invece si apre il solito discorso di lana non caprina, bensì politica, che con i cittadini ha ben poco a che vedere. Ecco che allora intervengono GIROLAMETTI, MANCINI, MAGI GALLUZZI, REBECCHINI, ancora GIROLAMETTI, BATTISTI, MANCINI ed un GIACCHELLA che con il suo esclamare “Bisogna fare Informazione, non Polemica” si erge di un piano sopra gli altri. Poi ancora REBECCHINI e a concludere è il SINDACO con: ”... avrei tante cose da dire, non me ne voglia Magi Galluzzi, ma tutti sanno chi c’era, tutti sanno chi c’è, tutti sanno chi si vuole aggiungere... ed ha ragione Giacchella!!”

La votazione si conclude con 23 votanti e 23 Si... ed allora a che cosa è servito tanto parlare??

VOLPINI, a chiusura della seduta, relaziona una pratica riguardante la integrazione e modifica dell’art. 7 del regolamento per l’assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Ma già tutti sono impegnati a riporre, come bravi scolari, astucci, quaderni ed il diario, nelle cartelle… si sono fatte le 20,22 giusta l’ora di cena e lo stomaco reclama.

Questi i Commenti dei lettori di 60019.it

Scritto da wl'idv!!!!!!!! il 14/04/2011 ore 17:01
l'italia dei malori è una piaga sociale, che non finisce mai di sorprendere...

sabato 16 aprile 2011

Ben 110 gli attestati della Croce Rossa ai volontari di Senigallia



di Franco Giannini gia pubblicato su 60019.it

Si era aperto e si è ugualmente concluso nel migliore dei modi, questo 30° Corso di Primo Soccorso per reclutamento di volontari, con rilascio del brevetto Europeo di Primo Soccorso. Si sono iscritti in 151 e solo 110 hanno superato l’esame e di questi 107 hanno fatto richiesta di divenire Volontari.

A fare gli onori di casa, da buon anfitrione, il Delegato alla Comunicazione ed immagine Mauro Petrucci, che dopo l’esecuzione dell’inno di Mameli e di quello della Croce Rossa, invita il Commissario del Comitato Locale Dott. Gianrico Maria Giacchetta a prendere la parola per un saluto al numeroso pubblico presente ed ai comandanti delle stazioni cittadine dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Stradale e Vigili Urbani.

Oltre ai saluti ed ai ringraziamenti, tiene a sottolineare che la Croce Rossa con i suoi volontari non si occupa solo del Primo Soccorso, ma si adopera anche nel Sociale, concretamente e senza fermarsi al primo ostacolo. Essa non conosce confini politici, opera sia all’estero che nel nostro Paese, in tempi di guerra ed in quelli di pace, affrontando alluvioni, terremoti, frane, tenendo presente però che la fretta è un male ed il suggerimento è quello di non farsi prendere da questo, perchè non si deve mai dimenticare che il volontario ha a che fare, sempre, con delle persone.

Numeroso pubblico al San Rocco per la consegna degli attestati di volontario di primo soccorsoE’ poi la volta dei saluti e dei ringraziamenti espressi dal Sindaco Mangialardi che intende anche precisare il ruolo primario dei volontari della Croce Rossa, il loro donarsi agli altri. Sono sotto gli occhi di tutti, in questi giorni, il compito che svolgono in quel di Lampedusa, senza guardare il colore della pelle, l’etnia, la lingua.

Per il Commissario Provinciale Christian D’Accardi, il passato, il presente ed il futuro è stato, è e sarà, per i volontari, fatto delle emergenze di tutti i giorni. Emergenza è come dire che la cittadinanza chiede e fortunatamente la Croce Rossa c’è per rispondere, sempre ed ovunque. Fa presente anche come la sala del San Rocco sia bellissima, ma in questa serata lo è maggiormente perchè è affollata dai corsisti con il loro entusiasmo e disponibilità. Conclude con l’affermare che la serata è importante, perchè si riceve una "investitura", ma con essa anche l’impegno a diventare dei veri volontari.

La Sig.ra Giuliana Solfanelli Commissario del Comitato Femminile ringrazia il Sindaco che è stato sempre vicino ai problemi della Croce Rossa, anche perchè dice: "Abbiamo bisogno sempre di mani e di cuore… in un clima di grande energia positiva".

Il Commissario dott. Gianrico Giacchetta consegna l’attestato ad una volontariaBrevi cenni di saluto e gli immancabili ringraziamenti anche da parte dell’Ispettrice Infermiera Volontaria S.lla Carmen Gregoretti, dell’Ispettore Pionieri Francesco Paolini, del Cap. Commissario Corpo Militare NAAPRO Renato Pizzi e del Commissario Volontari per Soccorso Andrea Marconi.

Poi la consegna ad ognuno, degli attestati da parte del Dott. Giacchetta, le strette di mano e le congratulazioni del Sindaco e dei vari commissari ed infine la foto di gruppo.

110 volti da non dimenticare, perchè da subito saranno i 110 nuovi angeli custodi su cui la cittadinanza di Senigallia sa di poter contare.