mercoledì 31 marzo 2010

Senigallia, assolto con “formula piena” Il Piccolo Principe



di Franco Giannini già pubbicato su 60019

Ancora una volta i ragazzi di "Destate...la Festa" si divertono e ci divertono.

I Ragazzi di “Destate la Festa”, migliorano, come il vino,... con il passare del tempo.

Invece, almeno a mio avviso, altre situazioni comportamentali, con il trascorrere dei giorni, non fanno che peggiorare!! Mi si perdoni, ma non posso fare a meno di sottolinearlo.

Una caduta di stile da parte di chi, ma non faccio nomi visto il periodo e visto che chi vuol capire capisce, ha fatto di questo bellissimo evento, una comparsata per vendere la sua immagine a beneficio di interessi propagandistici utili in questo momento. Si sa, il fine giustifica i mezzi.

Sarebbe stato sufficiente l’intervento della sola vice presidente per fare le dovute e doverose celebrazioni, ricordare quanto c’era da ricordare del lavoro svolto.
Inutile anche il video, non certo per la sua qualità, ma per il momento attuale in cui è stato proiettato e per la foto finale contenuta, influenzante e propagandistica.

Ritengo che questo comportamento sia stato quasi offensivo all’intelligenza dei presenti: buoni si, ma non certo stupidi! Quasi un intervento a gamba tesa al limite del fallo, in un campo amico, con un arbitro che guardava altrove, ma, voglio sperare, con un pubblico più attento.

E si, che leggendo la locandina con gli sponsor della manifestazione, mi ero detto “Finalmente si stanno impegnando nell’aiutare i giovani nelle loro manifestazioni culturali...”. Evidentemente mi illudevo ed ho avuto, ancora una volta, la solita conferma che per nulla non si fa nulla.

Ma è di questi giovani entusiasti, che voglio e si deve parlare perchè hanno diritto al loro guadagnato momento di gloria.

Ancora una volta, si è super distinta la “piccola” ma grande Francesca Berardi, tutta pepe nei suoi balli, supportata dalla sua stupenda voce acuta e cristallina che abbiamo potuto apprezzare nel duetto con il “Piccolo Principe” alias Roberto Tarsi, ormai un cantante sempre più completo. Attrice ormai consumata che nella scena dell’interrogatorio dei tre giudici, ci ha regalato anche tanta ilarità. Non riesco ancora a comprendere come un si scricciolo di ragazza riesca anche, con tanta autorità a guidare la regia di questa (lo dico con tutta la massima benevolenza) “gabbia di pazzi scatenati, esuberanti perchè entusiasti”.

Maria Savini, interpretando la parte del secondo giudice, sono convinto, si sia divertita più del pubblico, che l’ha applaudita a scena aperta nel corso dello spettacolo in principal modo nella scena della ragazza innamorata al cospetto del bellissimo Mercante di Pillole.

E che dire allora di Davide Nataloni, con il suo Mercante? Ormai, e non lo dico perchè suo fan e quindi di parte, ma con la massima sincerità credo di poter dire che è un attore professionista dallo scilinguagnolo fluido e che, con mio stupore, ha aggiunto al suo bagaglio professionale, ora, anche qualità di cantante. Dalla scioltezza con cui si muove sul palcoscenico e con cui ha portato alcuni passi sul palco (del resto è risaputo è anche un atleta), ritengo che presto lo vedremo anche ballare disinvoltamente (Luisanna ci sta lavorando), acquisendo così definitivamente il patentino di “attore eclettico”.

Mi si lasci esprimere una parola di simpatia anche a colui che ha interpretato la parte del Re. Simpatico, comico, bravo e disponibile. Soprattutto se si pensa che davanti al suo nome Davide Barazzoni compare quel Don, che di per se è tutto un dire: un esempio di come un giovane religioso deve vivere tra i suoi coetanei per captarne più da vicino i loro problemi e partecipare con essi alle loro gioie.

Altro personaggio buffo e ben presentato, oltre che per le battute portate, con il suo saper far parlare la gestualità delle braccia oltre che del corpo quello de “Il Vanitoso”, nella persona di Rodolfo Papini, altro attore ormai ben conosciuto attraverso le precedenti quanto positive rappresentazioni di “Venite Gente”.

So di essere di parte, essendo suo estimatore, ma non posso fare a meno, di spendere alcune parole di sincero apprezzamento, nei confronti della coreografa Luisanna Gresta (affiancata dalla onnipresente Francesca Berardi), sempre presente in questi eventi, paziente, disponibile, e a volte anche troppo, tollerante con questi “energumeni”, ma soprattutto preparata, per i seguenti motivi.

Graziose come sempre le sue coreografie. Anche molto originali, se si pensa a quella con l’utilizzo di due monocicli, ma in principal modo perchè è riuscita a migliorare fisicamente tutto il corpo di ballo. Ora risultano tutti un po’ più sciolti, sono migliorati nei tempi e nelle prese, cose che a gennaio sembravano un po’ sconosciute. Insomma sembra che il suo insegnamento stia portando questi simpatici “anatroccoli” a crescere, facendo spuntare a qualcuna e qualcuno qualche piuma bianca...anche se, è bene dirlo, ancora proprio dei cigni non sono. Ma una cosa è certa, l’impegno di Luisanna e dei ragazzi è sicuramente encomiabile. Evidente anche il suo lavoro con i solisti: graziosa e brava la ballerina solista (mi scuso con lei ma mi sfugge il nome!) che ha danzato nel quadro del “Lampionaio”. Non da meno i ballerini che si sono esibiti in coppia in quello dell’ “Aviatore” (ai quali vanno le mie scuse per lo stesso motivo della loro collega).

E che dire allora della band e del coro? Rispetto al precedente “Venite Gente”, sempre a mio avviso, un miglioramento lo si è ottenuto con la maggiore snellezza del complesso con la riduzione del numero di strumenti, rendendo apprezzabili più i singoli esecutori rispetto all’omogeneità di una orchestra. Un’ottima chitarra, un coro che come la band è stato ridotto. E proprio per questo ho avuto l’impressione che anche qui la musicalità del quintetto ne sia venuto a guadagnare in chiarezza. Ben eseguiti i brani celebri e trascinanti di “Soldi-Soldi” e “Mi Vendo”.

Graziosi i costumi, efficaci i giochi di luce misti a fumi, ben studiata la scenografia attraverso le foto, i disegni e le didascalie su riportate.

Da parte sua, un pubblico entusiasta, fatto di giovani, parenti ed amici, ha ripagato tutti i partecipanti con un lungo e caloroso applauso, come era più che giusto fosse.

domenica 28 marzo 2010

GLI OSPITI DELLA CASA PROTETTA......


Capitolo 3° I CANTASTORIE

ANGELA: I Cantastorie si mettevano nella piazza e cantavano i fatti. Quando ero piccola zia mi dava quattro soldi per comprare il maritozzo e iop ci compravo le storie.
NELLA: Una volta usava ascoltare le storie. Tu ascoltavi perchè la musica non c'era, passavano con l'organetto e tu davi un soldo.
ANGELA: La storia te la compravi.
UMBERTO: Loro ce ne avevano tante così.
ANGELA: Loro si mettevano....sai dove è il forno di Mancinelli? Proprio lì davanti, nella piazza.
DINA: A Senigallia li ho visti anch' io li da Mancinelli.
UMBERTO: Se uno voleva stare lì ad ascoltare stava quanto voleva. Ad Ancona si buttavano anche soldi dalla finestra, i centesimi.
NELLA: Si, si, è vero!
UMBERTO: C'avevano l'orghanetto, che è come la fisarmonica ma più piccoletto, più ristretto.
ANGELA: I cantastorie ci venivano al sabato, al giovedì, perchè c'era il mercato, e anche alla domenica.
ORNELLA: Una volta, quando ero una fiola, quando succedeva calcò lo dicevano i cantastorie. Io me ne ricordo un pezz' de una:

"Il quindici d'agosto sul far della mattina
usciva Matteotti dalla sua palazzina
gli scellerati erano tre
l'han' ammazzato senza il pèrchè

ANGELA: Io mi ricordo una storiella cantata da un cantastorie sulla piazza di Senigallia, quella tra la piazza della stoffa e la piazza della verdura, di fronte a Mancinelli.

"Gina Forni gentil pastorella
Che l'amore faceva con Tito
Lei sperava che presto marito
Suo ne fosse gentiler così.
"Senti oh Gina io non posso sposarti"
Lei si dò con gran pena a cucire
Una monnica volle apparire
Una vesta infatti si fa.
La domenica appena sull'alba
Lei da suora si veste e va via
Chi la vede non sa chi ella sia
E in chiesa si va.
Già gli sposi son nell'altare
Mentre il prete li unisce e gli dice
"Questa coppia sia sempre felice
e dividerli nessuno potrà"
Escon fuori di chiesa gli sposi
A braccetto tranquilli e contenti
Ad un tratto esce fuori
Una bella e gentil monachella
impegnando (impugnando) una rivoltella
All'amante lei dice così:
"Non per te questa festa di gioia,
ma sarà solo festa di sangue,
tu non pensi a chi soffre e chi langue
trascinata dal tuo disonor."
Mentre Gina fugge lontana
La sposina si getta su Tito
E piangendo abbraccia il marito
Che tradita quel dì la lasciò.
Gina corre e va a casa
Si rispoglia la veste poisticcia
Di vestirsi di nuovo si spiccia
e di corsa in caserma lei va.
Ripresenta si triste e tremante:
"Ho ammazzato il mio amante
che tradita un dì mi lasciò
Quanto prima dovrò partorire
Questo figlio sarà del peccato
Per un tenero amore ho sbagliato
Ora date giustizia di me".
Nella cella la Gina che piange,
lei si pentì di averlo ammazzato,
Giorno e notte in preghiera lei sta.
Non più bianco il vestito da sposa,
ora porta la bionda Maria,
come pazzaella va per la via,
piange e implora il suo Tito così".

....continua...

giovedì 25 marzo 2010

GLI OSPITI DELLA CASA PROTETTA......


Seguito...Capitolo 2° CRESIMA E COMUNIONE

DINA: La cresima una volta si faceva a sei anni e capirai non se capiva nient. Si dava da intend che il Vesc'v ci metteva il chiod n'te la fronte. Quando l'ho fatta io c'era un fiol che piagneva... si sentiva l'eco.
ANGELA: siamo andati alla festa a Sant'Angelo, c'era un gruppo di ragazzi che avevano fatto la Comunione.
MICHELINA: per la Cresima la mia mamma mi ha regalato un bel vestitino, bello come quello non l'ho più visto: rosa, l'aveva fatto la sarta!
ANGELA: La Cresima si faceva a sei anni, la Comunione dopo.
DINA: La comunione era più semplice, le madri portavano le candele, i fioli i fiori.
FAUSTINA: Si faceva a gara a chi aveva la veste più bella e la candela più grossa da dare al prete.
DINA: Dopo il prete si è stufato de scioglie quelle candele grosse, le ha comprate tutte uguali ed è finita l'invidia.
ANGELA: Al Portone, per i bambini poveri e i bisognosi, alla Cresima, Comunion, matrimoni...il prete, Don Giovanni, gli pagava il vestito.
TERESA: Alla Cresima avevo un vestito lucido, bianco con le rose in fondo.
MICHELINA: Ci ho pensato !! Prima si faceva la Comunione e poi la Cresima!
ANGELA, DINA, FAUSTINA: No, no, no, prima la Cresima...la Cresima poi la Comunione. Ora si fa il contrario.
MICHELINA: Al matrimonio si faceva Comunione, Cresima e matrimonio, si non avevi fatto prima questi sacramenti!
LUCIANA: Io ho fatto prima la Comunione e poi la Cresima, il giorno prima la Comunione e il giorno dopo la Cresima.
ANGELA: Io ho fatto prima la Cresima e poi Comunione, nello stesso giorno e il curato mi ha regalato lui il vestito, io sono nata nel '20, fa un pò te i conti!
MICHELINA: Io sono nata in Aprile del '33, quando i rospi vanno in amore!
ANGELA: Il Dottor mio era ebreo, ha sposato una cristiana, hanno fatto sposalizio per loro, Cresima, Comunione a lora e a tutti i figli.
ARNALDA: Io nel '23 ho fatto la Cresima, nel '25 la Comunion. Mi hanno regalato poca roba...quella volta...mi hanno fatto le boccole ((gli orecchini).
TERESINA: Usava anche un anello, un braccialetto...
FAUSTINA: una catenina. Capirai la vesta mi ha servito per la Cresima e Comunione mia e per tutte le mie sorelle.
ANGELA: Anche da noi i vestiti si riciclavano. Mamma era malata e papà asmatico non c'erano tanti soldi.
FAUSTINA: Dopo la Cresima e Comunion c'era il matrimonio.
MICHELINA: Io avevo delle scarpe di legno fatte dal falegname, le ho portate fino a quando mi sono innamorata di mio marito.
ANGELA: Io, dopo scalza, portavo i zoccoli fatti da papà e sopra la gomma di bicicletta.
TERESINA: I zoccoli si portavano tutto l'inverno...ci si metteva un pò di sogna (grasso di maiale) per non farli crepare e farli ammorbidire. Avevano i lacci sopra legati fino alla caviglia. Erano chiusi in punta i miei! Tenevano caldo perchè dentro ci si metteva la lana.
MICHELINA: Con il freddo venivano i geloni.
ANGELA: Noi sfregavamo le mani sul muro per riscaldarci!
ARMELINDA: Anch'io l'ho portati da fiola. L'aveva fatti q'el poro babbo

continua....

lunedì 22 marzo 2010

UTILE ISTRUTTIVO E DILETTEVOLE


di Franco Giannini

Per la seconda volta nell'arco di 24 ore, ho avuto la possibilità di poter comprendere come sia possibile coniugare politica e cultura.
Finalmente mi si dà l'occasione di poter usare quel termine privilegiato di ECCELLENZA, in verità un pò inflazionato in questo ultimo periodo dall' egocentrismo esasperato di una campagna elettorale fatta di plurali maiestatis, spese pazze, attegiamenti divistici, "amarcord" del fatto (bene?) , sempre dimentichi però del "trascurato!".
Infatti ieri nella piazza del Foro Annonario ho potuto assistere all' Eccellenza di uno spettacolo esclusivo di carattere Eco-musical-educativo, dove la campagna elettorale si è fatta piccola, piccola, lasciandosi intravedere solo come semplice cornice.
Parlavo di 24 ore, perchè il giorno prima la lista civica Marcellini Sindaco, alla Chiesa dei Cancelli aveva proposto e regalato, a quanti avevano voluto assistere, un'altra squisitezza culturale con la declamazione di poesie della poetessa Alda Merini in occasione della ricorrenza della sua nascita. Entrambi i due eventi scoperti, suggeriti e coordinati dalla Dr. Letizia Bevilacqua
Poesie recitate da attori legati fisicamente al problema dell'handicap, cosa che ha legato l'aspetto del sociale a quello culturale: con fatti e non parole.
Al Foro, invece si è voluto legare l'aspetto ecologico, l'educazione al riciclo di oggetti con un recupero ed un restauro, alleviato, diciamo così, dal potere partecipativo che la musica offre sempre nella collettività che è presente all' evento.
Una Band composta da quattro giovani, bravi, spritosi nelle loro battute, coinvolgenti nelle loro gags con il pubblico.
Se fossi un giornalista direi che le persone presenti erano sull'ordine delle 250 unità, secondo le forze dell'ordine, ...pardon, secondo le forze politiche avversarie....molte meno, appena una quindicina. Però, quello che mi ha fatto più piacere è stato vedere visi di persone note (Vip?), "camuffate" negli "abiti civili" che la giornata festiva prescrive...il cane, la figlia, la moglie al braccio! Ed ancor più piacere ho provato nel vederli attenti e piacevolmente interessati alla rappresentazione. L'unico assente, o forse c'era, ma era troppo ben "camuffato" qualche Vip dell' Eccellenza della nostra differenziata. Ed infine, per chiudere la rappresentazione come solo loro potevano fare, i ragazzi della Band RCM hanno ringraziato il pubblico ed lo sponsor della manifestazione...uno sconosciuto Massimo Marciarelli subito corretto in Massimo Marcellini.

Ps: A gentile e "forzata" richiesta del mio capolista Leonardo Marcheselli... un uomo da ....Votare

giovedì 18 marzo 2010

GLI OSPITI DELLA CASA PROTETTA.......


Seguito del Capitolo 1° LE FESTE:

FAUSTINA: La Festa di Santa Misericordia si fa a Castelbellino. E' venuto il Cardinale ed ha fatto un inno alla Madonna intitolato "Il vecchio castello"...c'era il castello del principe. C'era la Musica Arabita che suonava gli strumenti, mi fiola una volta l'ha registrata.
DINA: Alle Grazie c'era San Pasquale.
DINA: San Pasquale: la benedizione dei bambini.
LIDIA: Io ci sono andata alla festa di San Pasquale, c'erano i foghi la sera.
AURORA: le donne a San Pasquale ce vanno a raccomandasse per trovà marito.
MICHELINA: c'era una signorina che si doveva sposare allora una vicina di casa le ha detto "Quando ti sposi devi portare un regalo al prete". Dopo un pò ha chiesto "Hai preparato la roba per il prete?" e lei ha detto "Si, l'ha preparata la mamma, gli ha preso una gallina" "allora ce l'avete le galline?" dice la vicina e la ragazza "Si, ne avevamo tre e ora ne sono rimaste quattro"....l'ignoranza....doveva dire due.
FAUSTINA: Vorrei raccontare la storia di San Giuseppe, ma è un pò lunga....

"San giuseppe, vecchierello,

porta il foco sotto il mantello
per scaldare il suo bambinello
per farlo grande e grosso insegnandogli il
Pater Nostro
Padre nostro alla romana
benedetto chi l'impara,
L'imparava San Martin,
la leggeva Pellegrin.
La Madonna incoronata dice ad alta voce
"Gesù Cristo morto in croce"
"Dove andate Madre Maria"
"Vado a trovà il figlio mia!
Che l'avete visto invelle?"
"L'ho visto su pel monte
con le mani piegate e giunte,
con la croce a spalla
che la portava
e non podeva"
Sona sona campanella
Gesù Cristo è morto in terra."

ANGELA: A Montignano facevano la Festa del Cuntadin, si "magnava" e ballava.
FAUSTINA: Te sei de Muntignan? C'ho i parenti a Muntignan?
ANGELA: Mi volevano dà il premio per ballà il valzer con uno, l'avevano detto dal palco, però mamma mi ha portato via, mi hanno cercato ma non mi hanno trovato invel (da nessuna parte).
LEDA: alla Festa del Cuntadin c'era un pò de tutto: pasta,...
ANGELA: fava. C'era una mucchia de gente!
FAUSATINA: Io stavo a Corinaldo, c'era come protettrice Sant'Anna. Mi ricordo una storiella:

"Sant'Anna gloriosa
che è sempre vittoriosa
io bramo di cantare
da cher paese (quel paese) a tutti
senza conquistà
il vostro gran miracolo facevo cigolà.
Tre povere zitelle che piangono per via
io vengo come zia
son pronta a ripagar
e dal padron si porta
e lei gli disse in parve
mai più la vidi appresso
pensando fra se stesso
che donna mai sarà."

MICHELINA: ci mostra l'immagine di San Giuliano, canta la melodia del Santo e legge la didascalia dietro la foto.

O Dio
onnipotente ed eterno
che al Santo Martire Giuliano,
nostro protettore,
hai dato la forza
di sostenere fino all'ultimo
i tormenti del martirio,
concedi anche a noi
di affronbtare, per tuo amore,
le avversità
e le prove della vita
e di camminare
con entusiasmo
incontro a te
che sei la vera vita.

AURORA: Quando si andava a ballare, il padre di mamma suonava l'organetto, così, quando lui andava a suonare, ci andava pure mamma: era una brava ballerina! Poi, si faceva le castagnole e a mezzanotte del giovedì grasso si mangiavano.
MICHELINA: Io vi devo dire una storia, ma non è una storia. >Una ragazza che si era sposata, per fare il viaggio di nozze stava sopra l'asino che lo sposo teneva e portava a piedi e poi andavano a fare il pic nic.
AURORA: Alla fidanzata invece si portava soprattutto le arance a Pasqua o a Natale.
AURORA: Quando saltavi tiravi su la gonna da una parte e se vedeva le mutande. Il Saltarello è un ballo più svelto, la Furlana un pò più lento.
ORNELLA: o alle feste non c'andavo, a Senigallia ci stavo poco, stavo in Svizzera. Mi ricordo la Festa di San Pasquale, veniva la gente da fori, si andava al cimitero poi c'era benedizione e festa. Si cantava: "Noi siamo a Senigallia, noi siamo belle donne, noi siamo le colonne della città. " A Senigallia c'era sempre Giosuè, un uomo che vendeva gli ombrelli in piazza, lui sapeva sempre dove c'erano le feste. A Senigallia si diceva :"se guardi la buga della Diamantina" (le nuvole sopra Scapezzano), guardi che tempo fa. Quando c'erano le nuvole bianche significava vento, grigie puioggia e nere temporale. Io so figlia di un marinaio le conosco le nuvole. Poi a Senigallia se andava a magnà da Nion de Magnon sulle mura di Senigallia (vicino porta Fano). Anche Mussolini c'è andato, ha magnato e bevuto e non ha pagato. I Mignon erano due fratelli uno vendeva da magnà e uno da beve.

Continua.....

venerdì 5 marzo 2010

SENIGALLIA :GLI OSPITI DELLA CASA PROTETTA SI RACCONTANO...seconda parte


E' di alcuni pomeriggi or sono, che nella sala convitto della Casa Protetta (ex IRAB), è stato presentato il secondo volumetto in cui sono raccolti tutti i ricordi dei tempi passati che gli Ospiti della Casa ci hanno trasmesso, chissà, forse con un tacito desiderio, degli stessi affinchè non vadano perduti nel tempo. Hanno provveduto a questa raccolta, con infinita pazienza e tantissima professionalità (come si deduce dalle loro riflessioni e spiegazioni), la psicologa e psicoterapeuta Laura Pedrinelli Carrara, l' assistente sociale Silvia Bernacchia e la sociologa Alessandra Durastanti.
Il primo volumetto si intitolava "Il mondo è cambiato un bel pò", questo secondo invece porta il titolo di "Tra quella volta e adè è passato il tempo!".
Anche ora, con questo secondo volumetto, ripetendo quell'esperienza fatta con il primo pubblicherò a puntate un capitolo alla volta. Sconvolgendo un pò le normale pubblicazioni, quando si presenteranno i capitoli pù brevi, inserirò prefazione e commenti che solitamente vengono postati o all'inizio o alla fine. (F.G.)
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Le Nostre tradizioni raccontate durante i gruppi di condivisione dei ricordi del 2009 dagli anziani della Casa Protetta.

a cura di: Laura Pedrinelli Carrara - Sivia Bernacchia - Alessandra Durastanti

Saper invecchiare è il capolavoro della saggezza e una delle cose più difficili nell'arte difficilissima della vita (F . Amiel)
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Capitolo 1° - LE FESTE

DINA P: Una volta le feste erano legate alla religione: Sant'Agata protettrice della gioventù, Sant'Attanasio protettore del paese, Sant'Antonio protettore degli animali...
Durante la festa della Candelora si benedivano le candele poi si portavano a casa, perchè così portavi a casa la benedizione.
IRENE: A Scapezzano d'estate c'era la musica...si faceva una grande gallina di cartone...era marzo, forse!
MICHELINA: Al mio paese, Accettura in provincia di Matera, il giorno della Candelora si andava in chiesa per la benedizione e se avevi a casa un malato dovevi mettere la candela benedetta vicino al letto.
ARNALDA: Signorina, signorina, signorina....
DINA: Ha detto la candelora!! La ca-nde-lo-ra, la conosci?
ARNALDA: Ad Arcevia non mi ricordo che festa c'era.
DINA: San Medardo! C'era la festa di San Medardo ad Arcevia. Per esempio a Roncitelli c'era Santa Liberata protettrice del paese.
STELLA: Io c'ero proprio nata a Roncitelli. Alla festa c'era la processione.
DINA: C'era la statua grossa con due bambini perchè Liberata li aveva trovati e con un miracolo gli era venuto il latte per allattarli...per questo è diventata Santa!
STELLA: Si mettevano i teli rossi sulla finestra.
MICHELINA : Una zia di mio padre ha fatto una coperta all'uncinetto e l'aveva prestata ad una amica per fare un altarino sulla finestra. Da quanto era bella non è più tornata, la coperta s'intende!
Continua.....